Il procuratore dell’angolano: “Il rinnovo atto di riconoscenza verso la società”.

Tra le colonne dell’edizione odierna de Il Secolo XIX trovano spazio alcune dichiarazioni rilasciate da Giovanni Branchini, agente di M’Bala Nzola, in merito al passaggio del proprio assistito dallo Spezia alla Fiorentina:

LA SCELTA – «Le scelte come queste spesso dipendono da tante cose: la Premier affascinava, ma anche questa Fiorentina è qualcosa di speciale e di importante. Mbala ama l’Italia e alla fine non è stato complicato scegliere la destinazione. E non dimentichiamo chi allena a Firenze».

IL RINNOVO –  «Il rinnovo di quel periodo non è stato un regalo al club bianco ma un atto dovuto per la riconoscenza che legava il ragazzo alla società, che lo aveva valorizzato dal 2020. NZola era ed é molto legato allo Spezia che, parlo da quando noi siamo i suoi agenti, è stata impeccabile nei suoi confronti in tanti momenti, soprattutto alla fine».

IL PERCORSO – «Nzola non si è trasformato, si è evoluto stagione dopo stagione, come devono fare tutti quei ragazzi che non nascono “predestinati” o “enfant prodige”, come preferite. Già nella sua stagione con Italiano, aveva dimostrato buone cose mentre l’anno scorso la totale assenza di un minimo rapporto umano con il tecnico ha generato un passaggio a vuoto. Quest’anno il rispetto e le idee chiare di Gotti gli hanno permesso di esprimersi bene. Si tratta di un gran bravo ragazzo, che grazie alla sua umiltà e il suo impegno sta diventando un ottimo attaccante. Nessuna magia . Io credo che quelli come Mbala, che vengono dalla gavetta e non da vivai prestigiosi, arrivano un po’ più tardi, ma con anticorpi eccezionali. Certo, come tutti, hanno bisogno di sentire fiducia e affetto intorno a loro. A me ricorda moltissimo il percorso sportivo di Pavoletti, un campione che ha un posto speciale nel mio cuore».