Un campionato che “si piega” alle “pay-tv” e dei diritti televisivi, ma la logica di questo “spezzatino” in un momento così cruciale della stagione proprio non riusciamo a scorgerla

C’è un punto sulla lotta salvezza, ormai fattasi incandescente a 180′ minuti dal termine della stagione in Serie A, che non sembra avere proprio senso.

E’ quella della mancata contemporaneità delle gare delle tre squadre che lottano ancora per evitare l’ultima retrocessione dopo che Cremonese e Sampdoria hanno già salutato il massimo campionato di calcio italiano.

Spezia, Lecce e Verona non giocheranno allo stesso orario e neanche nello stesso giorno.

Ad aprire le danze nella penultima giornata saranno proprio le Aquile di mister Semplici che ospiteranno il Torino alle tre del pomeriggio al “Picco“. Una partita cruciale e di fondamentale importanza.

Intanto il Verona in quel momento sarà comodo sul divano a fare il tifo per i granata per poi scendere in campo il giorno dopo alle 12:30 ospitando al “Bentegodi” un Empoli già salvo e con la pancia gonfia dopo la splendida vittoria di ieri contro la Juventus. Le partite vanno sempre giocate tutte, ma il calendario a questo punto della stagione sembra favorire i gialloblu.

Alle 15:00 tocca invece al Lecce andare a far visita all’U-Power Stadium a un Monza in palla, ma comunque ormai rimasto senza veri obiettivi se non migliorare ulteriormente la sua già stra-positiva classifica.

Ci chiediamo quale regolarità possa avere un campionato che anche nelle ultime due giornate si “piega” alla logica della “pay-tv“ e dei diritti televisisivi non concendendo la contemporaneità in una fase così cruciale della stagione?

Certo, dopo il pareggio di Lecce tutto è nelle mani dello Spezia: se batte il Torino conquista mezza salvezza, ma la logica di questo “spezzatino” di gare a due giornate dal termine proprio non riusciamo a vederla.