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Spezia-Venezia, parla il doppio ex Sottili: “Il mio cuore batterà per lo Spezia. Tifosi aquilotti un’arma in più”

Stefano Sottili ha militato nello Spezia da calciatore. Per lui anche un’esperienza alla guida tecnica del Venezia.

Stefano Sottili è un altro dei doppi ex di Spezia-Venezia oltre a Michele Serena (Leggi Qui) e Ighli Vannucchi (Leggi Qui).

Sottili è stato capitano delle aquile dal 1997 al 2001 mentre in laguna ha ottenuto, da allenatore, la promozione dalla Seconda alla Prima Divisione di Lega Pro.

Nella settimana che porta alla delicata sfida tra aquile e lagunari, il collega Fabio Bernardini lo ha intervistato per La Nazione.

Ecco l’intervista completa pubblicata nell’edizione odierna del quotidiano:

CUORE AQUILOTTO – “Lo Spezia deve salvarsi, senza sé e senza ma. Alla guida dei lagunari ho vinto un campionato, però il mio cuore batterà per lo Spezia perché la casacca bianca l’ho indossata per quattro anni e il legame con la gente è fortissimo. Per me restano indelebili le testimonianze di affetto che i tifosi mi mostrarono quando tornai al ‘Picco’ come mister dell’Aosta e, addirittura, della Carrarese”.

CHI STA MEGLIO – “Senza dubbio sta meglio lo Spezia perché ha sette punti in più in classifica e perché il Venezia viene da uno scontro diretto perso malamente al ‘Penzo’”.

SPEZIA PIU’ PROLIFICO – “Credo che la migliore prolificità offensiva sia ciò che ha determinato la differenza dei punti in classifica. Quando si incassano così tanti gol le cause sono molteplici, basta guardare gli ultimi due gol subiti dal Venezia nel match contro la Sampdoria nel tentativo di costruire il gioco”.

MATCH AD ALTA TENSIONE – “Se si vuole fare questo lavoro, occorre saper affrontare le pressioni, gestendole al meglio, senza farsi logorare. Gli Aquilotti dovranno vivere la partita come una grandissima opportunità, se dovessero vincere sarebbero salvi. Paradossalmente, credo che la partita sarà più determinante per lo Spezia che non per il Venezia, perché gli uomini di Motta hanno un jolly da potersi giocare. L’errore sarebbe quello di accontentarsi di un pareggio. Per quanto riguarda la squadra del Venezia, con la sosta in corso, vivrà questi quindici giorni con vivo il ricordo della gara contro la Sampdoria”.

IL PICCO DETERMINANTE“Quello stadio lo è sempre, è un gioiello perché la gente è attaccata al terreno di gioco e ciò si avverte in campo. Giocare al ‘Picco’, vi assicuro, è bellissimo, i tifosi aquilotti, non è retorica, sono un’arma in più. Il ‘Picco’ può trascinare i bianchi alla vittoria perché trasmette una carica eccezionale. È un popolo, quello aquilotto, che apprezza maggiormente l’aspetto dell’aggressività rispetto alla giocata, quindi per vincere le partite bisogna avere la meglio sui contrasti perché poi ti porti dietro le gradinate. Ricordo che quando giocavo io l’allora Gruppo Elegante si esaltava se facevamo un contrasto decisivo. Ripeto, il pubblico sarà fondamentale e la partita contro il Cagliari lo ha confermato perché ho rivisto il tifo spezzino che conoscevo io e che mi ha entusiasmato”.

IL GIOCATORE DELLA SVOLTA – “Mi voglio augurare possa essere uno spezzino: Bastoni o Maggiore”.

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