Per la rubrica “Il Muro del Tifoso” è oggi nostro ospite David Rossi. “Mai pensato che avremmo fatto una scampagna in Serie A. Avrei firmato per essere dove siamo ora. Ci sarà da soffrire fino alla fine, ma questo è nel nostro DNA!”
Stagione 1977/1978, al “Picco” si gioca Spezia-Spal e quel giorno a varcare i cancelli del mitico impianto cittadino c’è anche un giovanissimo David Rossi.
“E’ la prima partita dello Spezia che ho visto e lì è scoccata subito la scintilla” ci spiega David, ospite oggi della nostra rubrica “Il Muro del Tifoso“.
Poi David ci fa anche una confessione: “Ammetto che, come spesso capita nelle più belle storie d’amore, ci sono stati periodi di crisi, ci si lascia per poi riprendersi, ma il cordone non si spezza mai. Sono sempre a soffrire per le Aquile e non vedo l’ora di poter tornare allo stadio a incitare i nostri ragazzi.“
Partiamo dalla partita di domenica. Contro il Bologna una gara da dimenticare in fretta. Cosa non è andato?
“Penso che per una squadra che si trova ad affrontare per la prima volta un campionato di Serie A, per di più con tanti giocatori debuttanti, queste oscillazioni siano fisiologiche. La cosa importante è che l’ambiente riesca a metabolizzare in fretta e ripartire subito pronto.“
Anche in questo caso, come contro il Crotone, l’approccio è stato sbagliato. Potrebbe diventare una costante pericolosa?
“In questo caso non è stato sbagliato solo l’approccio, ma la gara intera. Comunque essere qui a esprimere un giudizio non mi si addice perché come dico sempre “il tifoso deve fare il tifoso”. Sono convinto che il mister, con il proprio staff, sapranno analizzare le cause e invertire la tendenza.“
Domani sera al “Picco” arriva la super capolista Inter avviata al trionfo in campionato. Che partita si aspetta?
“Che partita vuoi che mi aspetti…affrontiamo la squadra lanciata verso la conquista dello scudetto. A mio avviso, dopo la brutta prova di Bologna, è la partita migliore che ci potesse capitare, può sembrare un paradosso, ma la penso esattamnte così.“
Il Cagliari e il Torino hanno rosicchiato tre punti. Ci sarà da soffrire in un finale di campionato difficile…
“Non ho mai pensato che avremmo fatto una scampagnata. Mi avessero detto a inizio campionato che oggi ci saremmo trovati in questa posizione avrei stentato a crederlo. Fino a ora è stato un campionato anomalo con squadre dalla storia importante invischiate nella lotta per non retrocedere. Era preventivabile che alcune di queste avessero una ripresa e che avrebbero fato sentire il loro fiato sul collo. Ci sarà da soffrire senz’altro, questa è la nostra storia, il nostro DNA. Sono convinto che sapremo affilare gli artigli e dare la zampata giusta. Non esaltiamoci, ma non deprimiamoci.“
Primo campionato in Serie A per le Aquile e una grandissima stagione da parte di tutti, su tutti mister Italiano
“Finora la stagione dello Spezia, e nello specifico di Italiano, per me è stata entusiasmante. L’allenatore ha dimostrato di essere dove merita, d’altronde tre promozioni in tre campionati non arrivano per caso. Vincere, in qualsiasi categoria, è sempre un’impresa. Ci sono altre squadre che vorrebbero riuscirci, alla fine vince una sola.Mi auguro che rimanga a Spezia il più a lungo possibile…“
L’orogoglio di tutti i tifosi è anche vedere tre giocatori spezzini in Serie A con la maglia dello Spezia.
“Si sono spese un’ infinità di parole sui tre ragazzi di Spezia.Penso per loro sia meraviglioso e penso allo stesso tempo al lavoro svolto negli anni dal Settore Giovanile. E’ un enorme gratificazione da condividere per tutti.“
Nella sua storia da tifoso di lunga data delle Aquile c’è una partita a cui è rimasto particolarmente legato?
“Come partita non posso non citare Spezia-Alessandria della stagione ’99/00. Perché? Ma come perché? Lo sapete tutti perché!“
