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Dragowski: “Da domenica dobbiamo dare una svolta, la salvezza passa dal Picco”

Bartlomiej Dragowski

Il portiere dello Spezia in intervista: “Voglio raggiungere la salvezza il prima possibile, ma tutto passa dal campo. Contro la Cremonese può già essere decisiva. Il tifo del “Picco” è davvero il nostro dodicesimo uomo in campo!

Bartlomiej Dragowski ha raccolto la pesante eredità di Ivan Provedel a difesa dei pali dello Spezia: una trattativa  lunga e complicata con diversi colpi di scena, ma in cui l’ex direttore dell’Area Tecnica aquilotta Riccardo Pecini è stato bravissimo tanto da portare il forte estermo difensore polacco a difesa dei pali delle Aquile.

Il classe ’97, nazionale della Polonia, ha firmato un contratto triennale e ha fatto dimenticare con grandi prestazioni Provedel partito con destinazione Lazio dove è già diventato uno dei punti fermi di Sarri.

L’estremo difensore dello Spezia è intervenuto quest’oggi in intervista sulle pagine de Il Secolo XIX: ecco alcune delle sue dichiarazioni.

A Spezia mi trovo molto bene, la città mi piace, abito nei dintorni con la famiglia, c’è il mare vicino e si vive davvero bene, a dir la verità mi sono trovato bene anche a Firenze, ma mia moglie sta meglio quando vede il mare. E poi io volevo tornare subito a giocare e quando ho saputo della possibilità di approdare allo Spezia non ci ho pensato due volte!

OBBIETTIVI – «Spero di raggiungere la salvezza prima possibile, c’è possibilità di far bene ma tutto passa dal campo, dobbiamo iniziare da domenica prossima a dare una svolta perché se si vince saliamo a 11 punti, senza contare che tutti i punti li abbiamo fatti al Picco dove il tifo è davvero il nostro dodicesimo uomo»

DIFESA A TRE O A QUATTRO – «Sinceramente, parlo da portiere, per me nessuna differenza con la difesa a quattro, a Empoli giocavo dietro a tre difensori e nel primo periodo pure a Firenze: devo fare le stesse cose con entrambi i moduli».

GOL SUBITO DA CARLOS AUGUSTO – «Mi sono ritrovato in una posizione sbagliata, con tutto il peso del corpo sulla gamba sinistra, per questo motivo non sono riuscito ad andare sulla palla né con la gamba né con il braccio. Era giusta la mia posizione ma ho sbagliato il movimento».

SI PUO’ SEMPRE MIGLIORARE – «Io cerco di migliorarmi su tutti gli aspetti. A 25 anni non credo di essere un fenomeno o bravissimo in un particolare comportamento nel ruolo, so fare tante cose ma nessuna alla perfezione. Per questo motivo cerco di migliorarmi in tutti gli aspetti, giocando con i piedi, nelle uscite, negli uno contro uno, in tutti questi aspetti vedo margini di miglioramento».

RUOLO DEL PORTIERE E IDOLI  – «Le giovanili in Polonia fanno molta attenzione ai portieri. Ogni generazione ha i suoi idoli, da bimbo ammiravo Boruc, ma anche portieri italiani. Donnarumma ad esempio: è più giovane di me, ma lo seguo da quando aveva 16 anni, ora è un top mondiale. Da avversario è davvero impressionante».

SZCZESNY – «Giocare in Qatar? Quasi impossibile, perché Szczesny è il numero uno indiscusso, ex Arsenal, ex Roma ora Juventus, io sono consapevole del mio ruolo in Nazionale, poi chissà».

KIWIOR E RECA – «Mi trovo benissimo con loro, ma anche con il resto della squadra, Siamo un gruppo fantastico, ci alleniamo in un clima di sana competizione».

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