Quando a Spezia pronunci il nome Jimmy non puoi altro che pensare a lui. Massimiliano Fontana è il vero tifoso spezzino, quello passionale, quello che vive ventiquattrore con le aquile nel cuore: “Per convince mio padre a portarmi per la prima volta al Picco piansi per ore. Da quel momento in poi lo Spezia è diventata la mia più grande passione”
Massimiliano Fontana, da tutti conosciuto come Jimmy, è il nostro secondo ospite della rubrica “L’angolo del tifoso”. Oltre ad essere un dirigente di calcio dilettantistico, ed aver avuto la fortuna di allenare per parecchi anni nel settore giovanile delle aquile, lo puoi trovare a camminare agitatemene lungo la tribuna dello stadio Picco sempre pronto ad incitare in maniera colorita i giocatori aquilotti. Quando parli con lui entri dentro al mondo spezzino e soprattutto nel mondo legato allo Spezia Calcio. Il suo grande amore.
Che ricordi hai della tua prima partita dello Spezia?
“Ho un ricordo bellissimo ma allo stesso tempo anche negativo. La prima partita che ho visto lo Spezia è stato nel lontano 1981, più precisamente era domenica 12 aprile e lo Spezia era in Serie C1. Al Picco si giocava Spezia-Mantova che purtroppo terminò con la netta vittoria degli ospiti per tre reti a zero. Questo è il ricordo negativo. Mentre quello positivo è legato a mio padre, Fontana Sebastiano. Solitamente sono i papà a portare allo stadio per la prima volta i figli, mentre quella volta sono stato io a costringere mio padre ad andare allo stadio a vedere le aquile. Da lì a poco mio padre entrò nelle file dello Spezia ed ancora oggi ne fa parte diventando il dirigente del settore giovanile più longevo”.
Dal quel 12 arile del 1981 sono passati tanti anni e dal Picco sono passati tanti giocatori, chi è stato l’idolo della tua infanzia?
“Senza ombra di dubbio ti dico Sergio Ferretti, ovvero il poeta dell’Alberto Picco. Ogni volta che toccava palla rimanevo a bocca aperta perché aveva una creatività meravigliosa, unica. Era capace di spostare gli equilibri di una partita grazie a quel tocco felpato che ha sempre infiammato lo stadio spezzino”
Domenica c’è Cagliari-Spezia, che partita ti aspetti?
“Speriamo di proseguite il trend positivo anche se non sarà una partita facile, soprattutto visto le assenze che abbiamo. Sono curioso di vedere all’opera Di Francesco e Italiano, due mister che propongono un calcio d’attacco. Comunque resto fiducioso sulla partita della Sardegna Arena. Lo Spezia farà bene”.
A proposito di mister, cosa ne pensi di Italiano
“Italiano è un allenatore capace e con la sua serietà e i suo schemi di gioco semplici e razionali ha conquistato una piazza da sempre appassionata, ma estremamente esigente, come la nostra. Italiano è il top player dello Spezia, il nostro grande condottiero”
Lo Spezia riuscirà a centrare una storica salvezza?
“E’ la speranza di tutti noi amanti delle Aquile. Quest’anno la proprietà, che ringrazio per tutto quello che ha fatto per lo Spezia, ha avuto poche settimane per costruire la squadra ma allo stesso tempo è riuscita ad allestire una squadra che si giocherà tutte le chance per salvarsi. Io a questa salvezza ci credo”
Dopo il fioretto per la promozione in Serie A con la lunga passeggiata da Monterosso a La Spezia, passeggiata che hai fatto con Raffale Sassarini, sei pronto per un nuovo fioretto in caso di vittoria?
“Certamente. Sono pronto a ripetere quella passeggiata che dopo ben nove ore di cammino terminò sotto lo stadio Picco. Questa volta, però, faremo una strada diversa. Io e l’amico Raffaele Sasssarini, che ricordo fu l’artefice del fioretto per la promozione in Serie A, stiamo già studiando un percorso alternativo. Magari più lungo perché per le Aquile si fa questo ed altro”
