Una gara giocata senza quella rabbia agonistica che il tifoso del “Picco” chiede da sempre alla sua squadra aldilà del risultato del campo. Prima i fischi, poi un confronto alla fine gli applausi per cercare di spronare i giocatori a dare di più fino alla fine della stagione, ma ora non è più tutto in mano ai giocatori aquilotti
Una partita in cui lo Spezia è stato all’altezza per i primi 20′ minuti di gara creando almeno due chiare occasioni da gol fallite clamorosamente da Kovalenko, poi come troppo spesso succede incassato il gol di Ciurria al primo tiro in porta del Monza la squadra di Semplici è via via uscita dal match.
Tolto un colpo di testa di Amian e un calcio di punizione pericoloso di Esposito oltre a qualche buona intenzione di Agudelo rimasta poi in fin dei conti tale non si è più visto lo Spezia fino al triplice fischio di Rapuano.
Una gara giocata senza quella sana cattiveria agonistica e quella rabbia che il tifoso del “Picco” chiede alla squadra da sempre aldilà del risultato finale.
E a fine partita non poteva che scattare la contestazione da parte del pubblico aquilotto fortemente deluso non solo per la sconfitta, ma soprattutto per l’atteggiamento tenuto in campo.
Prima i fischi, poi cori quali “Fate ridere!” o “Tirate fuori i c…..i!“, infine i i giocatori richiamati sotto la Curva Ferrovia, poi parole di incitamento per cercare di spronare tutti a dare di più, a fare quel salto oltre l’ostacolo per cercare di salvare una stagione più che mai complicatissima.
Durante i cambi di Kovalenko e Gyasi i due giocatori erano già stati contestati con fischi da parte dei tifosi aquilotti inviperiti.
I tifosi, aldilà delle parole grosse volate tra Sala e alcuni spettatori del Settore Distinti, hanno provato a usare il bastone e la carota, concludendo la contestazione con il coro “Noi vogliamo stare in Serie A!“.
Il problema è che da ieri sera le sorti dello Spezia non sono più completamente in mano ai giocatori aquilotti.
Se il Verona dovesse fare risultato pieno domani a Cremona le Aquile verrebbero scavalcate e scalerebbero al terzultimo posto della classifica in piena zona retrocessione.