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Matteo Ricci: “Porto nel cuore la promozione in A con lo Spezia insieme a mio fratello”

L’ex regista dello Spezia milita ora in Turchia alla corte di Andrea Pirlo: “Dopo la salvezza con lo Spezia credevo di essermi meritato la A quindi dopo Frosinone ho deciso di provare l’esperienza in Turchia

L’ex aquilotto Matteo Ricci è rimasto nei cuori dei tifosi dello Spezia, il centrocampista è infatti stato protagonista della promozione in Serie A e della prima salvezza in massima serie del sodalizio di via Melara.

Per lui 99 presenze 9 gol e 10 assist in maglia bianca, oltre a una convocazione storica con l’Italia di Mancini.

Dopo aver passato la scorsa stagione al Frosinone da quest’anno milita nella Superlig turca con il Fatih Karagumruk di Andrea Pirlo, quest’ultimo accostato proprio anche alla panchina dello Spezia la scorsa estate.

Il classe ’94 è stato recentemente intervistato dai colleghi di 2righe.com e ha ricordato anche il periodo in maglia bianca, ecco le sue principali dichiarazioni.

LA SCELTA TURCA – Ero arrivato ad un punto in cui volevo provare un’esperienza diversa. L’anno scorso era stata una stagione un po’ particolare per me perché non mi aspettavo una “retrocessione” in Serie B dopo aver conquistato una bella salvezza con lo Spezia e ad aver avuto l’onore di vestire la maglia della Nazionale con la chiamata in azzurro. Non dico che mi ritengo un giocatore da serie A, e che quindi la serie B me la sento stretta, ma solo che dopo tanti anni mi ero meritato una cosa che poi mi è stata tolta, credo, ingiustamente. Ho quindi voluto provare a fare questa nuova esperienza, prima che calcistica, anche di vita e sapere che comunque ti cerca un allenatore come Pirlo, che giocava nel mio stesso ruolo (e per me è un idolo), mi ha spinto ad accettare.“

L’ANNO ALLO SPEZIA CON IL FRATELLO FEDERICO –Giocare in squadra con Federico è una cosa che ho sempre voluto. Abbiamo giocato nelle giovanili insieme ma nel calcio dei grandi è capitato solo con la maglia dello Spezia. Tra l’altro quello è stato un anno importante perché abbiamo contribuito ad una promozione storica della squadra in Serie A, perciò lo ricorderò per sempre. Chissà, spero che ci saranno altre occasioni visto che, in fondo, non è andata poi così male.“

MISTER PIRLO –Il mister è una persona molto preparata a cui piace sempre avere il pallino del gioco partendo con l’impostazione dal basso. È un allenatore che vuole cercare di fare un calcio moderno, chiedendo tanto ai suoi giocatori. Mi dà consigli che possono sempre servire in base anche al modulo della squadra che andiamo ad affrontare, quindi, magari, delle partite posso fare delle giocate, mentre in altre mi potrebbero riuscire più difficili. Per uno come me che gioca davanti alla difesa, la cosa più importante è la continuità e lui me la sta dando. Dopo una prima parte di stagione dove ho avuto un infortunio ora sto giocando più spesso, come squadra stiamo facendo buoni risultati e siamo risaliti in classifica.  Abbiamo provato a fare anche un po’ di prove per la maledetta… ma su quello lui è unico.“

GLI ITALIANI –Devo dire grazie ai ragazzi che già conoscevano il campionato come Borini, Viviano, Biraschi e Bertolacci, che mi hanno aiutato a inserirmi e a sentirmi più a casa.“

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