Contro la Juventus discontinuità con il 3-5-2 “gottiano” in favore del 4-2-3-1, una strada che il neo allenatore aquilotto potrebbe continuare a percorrere
Leonardo Semplici non è un tecnico intransigente dal punto di vista tattico, anzi il neo allenatore delle Aquile (manca solo l’ufficialità da parte del club di via Melara, Ndr) è un coach capace di adattarsi e adattare i propri moduli ai giocatori presenti in rosa per farli rendere al meglio.
Contro la Juventus, ad esempio, con Spalla e Lorieri alla guida si era subito vista una discontinuità dal 3-5-2 di Gotti proponendo un 4-2-3-1 che a livello di manovra offensiva ha dato subito i propri frutti se non per i gol segnati (due miracoli di Perin su Gyasi e Nikolaou, Ndr) almeno in quanto a occasioni create e conclusioni effettuate nello specchio della porta.
Una discontinuità da Gotti che anche Semplici potrebbe cavalcare già a partire dalla sfida di domenica prossima con l’Udinese alla “Dacia Arena” da preparare in tre giorni ossia dall’allenamento di questo pomeriggio alla rifinitura di sabato prossimo.
Agli inizi di carriera Semplici utilizzava frequentemente il 4-3-3 e il 4-3-1-2, ma dal suo approdo alla Spal iniziò anche ad utilizzare la difesa a tre alternando il 3-5-2 o il 3-4-1-2 agli altri due moduli con la difesa a quattro.
Nell’incredibile salvezza ottenuta con il Cagliari utilizzò principalmente il 3-5-2 pur con variazioni tattiche sul tema. Utilizzando una punta di peso e una tecnica e rapida al suo fianco. A centrocampo un play dai piedi buoni a fare gioco e due mezzali da inserimento con due esterni molto rapidi di cui uno spingeva molto e l’altro restava più bloccato in posizione.
Sembrano quindi essere queste le principali soluzioni tattiche che l’allenatore potrà adottare anche nel suo Spezia e a Udine si dovrebbe quindi vedere una conferma del 4-2-3-1 o un 4-3-3.