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Spezia, una delegazione aquilotta ospite all’evento di fine anno per i partner

L’iniziativa lanciata dal club di Via Melara è andata in scena al Sunspace.

Nel tardo pomeriggio odierno, presso il Sunspace di Via Sapri, si è svolto un evento promosso dallo Spezia Calcio e rivolto ai suoi partner. Presente all’iniziativa anche una delegazione aquilotta composta da mister Luca Gotti e dai calciatori Simone Bastoni, Albin Ekdal e Petko Hristov. Dopo il saluto iniziale da parte di Luca Scafati, Chief Revenue Officer del club ligure, i quattro hanno parlato per quasi un’ora alla platea grazie anche al supporto del giornalista Sky, nonché spezzino doc, Davide Camicioli che ha ricoperto il ruolo di moderatore. La piacevole serata si è poi conclusa con un ricco buffet.

Ecco le principali dichiarazioni rilasciate nel corso dell’evento:

LUCA SCAFATI: “La media spettatori del Picco è molto alta. Spezia è la seconda provincia che porta più gente allo stadio ma sono sicuro che a fine stagione risulterà la prima. Grazie per la vicinanza che dimostrate. A livello di merchandising la stagione sta andando oltre le aspettative per quanto riguarda le vendite dei nostri articoli. Lavorando bene si possono raggiungere traguardi importanti. Tutto questo senza di voi è impossibile, vi ringrazio anche a nome della proprietà che si scusa per l’assenza”. 

LUCA GOTTI: LA SOSTA – “Mi è piaciuto il fatto che abbiamo avuto un periodo di sosta nonostante non sia stato favorevole per noi che avevamo trovato un equilibrio ben preciso. Però, in generale, mi piacciono i cambiamenti. Abbiamo avuto a che fare con variabili sconosciute che il campo ci dirà se ci hanno fatto bene”.
MENTALITA’ – “Nelle categorie inferiori ci sono tanti ottimi giocatori. Quello che ho visto nel mio percorso mi porta a dire che la differenza tra le categorie non è dovuta alla tecnica ed alla componente fisica ma all’attitudine mentale, alla voglia di sacrificio e di disponibilità. La gente fuori dal calcio ignora questa cosa. La vera differenza è dal collo in su”.
GESTIONE DEL GRUPPO – “In un contesto come la Serie A da fuori si può dire che il problema possa essere il modulo ma non c’è solo quello. Lo Spezia, ad esempio, ha 19 nazionalità in squadra che significano provenienze diverse, abitudini diverse, religioni diversi. Ovviamente, nel nostro caso, un altro problema che si pone è quello della lingua, nonostante non sia necessaria la correttezza grammaticale però dobbiamo capirci. Io scelgo di parlare in italiano per costringerli a studiare. Ma se c è un concetto chiave capita che debba evidenziarlo in altre lingue”.
PRESSIONI E CONTENUTI – “Ci sono alcuni calciatori che registrano tutto, sanno tutto. Ma il carico cognitivo da dare deve essere adeguato. A certi calciatori non devi mettere troppa pressione o dare troppi contenuti. A Maldini, in occasione della sfida con il Milan, ho detto che sarebbe sceso in campo dall’inizio pochi minuti prima del match altrimenti nella sua testa l’avrebbe giocata cinque volte”.
LO SPOGLIATOIO – “Lo spogliatoio è sacro. Io busso se devo entrare perché è la casa dei giocatori. Quello che succede lì deve rimanere lì, io nel loro spogliatoio sono ospite”.
IL RINGRAZIAMENTO AI PARTNER – “Ringrazio voi per il vostro impegno al nostro fianco, è bello che abbiate l’occasione di stare con noi. E’ un’occasione che non ha l’ottica di fare business ma dello scambio di idee: se io do un’idea a te e tu una a me, ce ne andiamo con due idee ed è interessante”.
IL GRUPPO – “La totalità di voi ha un azienda e gestisce delle persone come faccio io. In ogni gruppo di persone c è un sottogruppo che crea problemi e dall’altra parte un gruppo che li risolve. Questo secondo gruppo è una risorsa enorme per chi fa quello che faccio io ma anche per quello che fate voi. Per “forma mentis”, Bastoni e Hristov si mettono sempre a disposizione per risolvere dei problemi. Hristov è migliorato e sta diventato uno di quelli che risolvono i problemi. Più persone così ci sono e meno problemi si creano”.

SIMONE BASTONI: “Non mi è piaciuta molto la sosta ma abbiamo dovuto farla per forza, quantomeno mi ha permesso di recuperare al meglio. Vedremo i risultati che arriveranno dopo questa pausa particolare. E’ un onore per me poter indossare questa maglia. Non molto tempo fa ero in curva a vedere le partite. Sicuramente non avrei mai pensato di giocare per lo Spezia in A. Abbiamo fatto un lavoro incredibile e dobbiamo continuare così”.

PETKO HRISTOV: “Il mister si arrabbia poco ma quando si arrabbia… meglio non dire niente (ride, ndr). La sera prima della partita non penso molto sennò mi viene mal di testa (ride, ndr). Dopo le partite mi piace rivedere le mie prestazioni per capire dove ho sbagliato”.

ALBIN EKDAL: “Durante il Mondiale ho fatto da opinionista per una tv svedese, è stato complicato devi sapere molte cose ma è stata una bella esperienza. La sera prima della partita mangio e vado a letto presto dopo aver dato la buonanotte alle mie bimbe. Mi piace molto La Spezia per il mare, il clima ed il cibo. Poi la cosa bella è proprio la squadra, qui mi diverto. Sono il più anziano ma mi piace stare con i giovani. Poi c’è Holm che è svedese come me e mi fa un sacco di domande”. 

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