La trattativa con l’Internacional per portarlo a vestire la maglia dello Spezia prosegue, ma intanto conosciamo meglio il centrocampista attraverso le sue parole: “Subito dopo l’11 settembre facemmo rientro in Brasile definitivamente. Felice di aver vissuto questa grande stagione, ora sono pronto per il calcio europeo.“

Mentre prosegue la trattativa con l’Internacional per portarlo a vestire la maglia dello Spezia Johnny Cardoso si era raccontato in Brasile all’emittente Globo Sport qualche giorno prima del fischio d’inizio della prima partita di Qatar 2022.

Ecco alcuni dei passaggi più interessanti della sua intervista.

11 SETTEMBRE – “L’attentato dell’11 settembre è stato il motivo per cui la mia famiglia ha deciso di tornare in Brasile. Non appena hanno liberato gli aeroporti e abbiamo completato tutte le pratiche per il nostro rientro siamo scappati. Il resto della mia famiglia era già qui in Brasile, in Santa Catarina. I miei genitori non ci hanno pensato due volte e sono rientrati in Brasile, per sempre».

L’APPRODO AL CALCIO EUROPEO – «Credo di stare vivendo il migliore momento della mia vita di calciatore professionista, insomma sto vivendo quello che nella realtà ho sempre sognato nella mia vita».

MANO MENEZES, L’ALLENATORE DELL’INTERNACIONAL – «Menezes ha cercato di lasciarmi tranquillo, perché io riesca a disimpegnarmi e giocare con la maggior semplicità possibile in campo. Sono molto felice di aver vissuto questa grande stagione quest’anno, specialmente nel club dove sono cresciuto. Sto realizzando un sogno»

CONVOCAZIONE USA E IL POSSIBILE MONDIALE POI SFUMATO – “Mi sento privilegiato, di poter sognare, sperare e creare un’aspettativa con la Nazionale così presto. Durante la mia prima convocazione, mi hanno preso in giro, mi sono presentato ai compagni e ho dovuto cantare. E’ stata una grande esperienza e ovviamente ero molto nervoso»

KAKA’, IDOLO E FONTE DI ISPIRAZIONE – «Il mio idolo di bambino e poi calciatore è sempre stato Kaká, perché io vedo lui come un atleta completo ed è un’ispirazione dentro e fuori dal campo. Mi identifico molto con la sua storia personale».

IL CALCIO AL CENTRO DI OGNI PENSIERO – «Il calcio mi ha dato e mi sta dando tutto; se non avessi avuto questa possibilità penso che avrei seguito l’idea di mio padre, lavorerei con lui, avrei studiato amministrazione»