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Verde: “Lo Spezia per me è come un top-club: da tre anni qui, ma è come ci fossi da una vita!”

Il fantasista aquilotto è intervenuto durante la presentazione del libro sui tre anni in Serie A dello Spezia al cinema “Il Nuovo”: “Ho giocato ad Atene e all’Olimpico, ma il “Picco” è un’altra storia: senti i tifosi vicini che ti spingono per tutta la partita. Il mio arrivo? Meluso…

Daniele Verde, fantasista e N°10 dello Spezia, è intervenuto ieri al cinema “Il Nuovo” di La Spezia durante la presentazione del libro “Spezia, tre anni in Paradiso” che ripercorre tra parole, scritte a più mani con la prefazione dello scrittore Buticchi, e foto di Ezio Tassone i primi tre storici campionati di Serie A delle Aquile.

Tre campionati di cui Verde è stato ed è un grande protagonista: il 26enne fantasista è arrivato tre anni fa dall’AEK Atene e fino ad ora ha totalizzato 68 presenze con 18 gol e 9 assist in maglia bianca nonostante in questo campionato sia stato finora tremendamente frenato dalla pubalgia.

L’EMOZIONE –E’ emozionante sentire il racconto delle vicende calcistiche di questa piazza sportiva. Per me questo percorso è al primo posto della mia carriera. E’ stato grandioso arrivare allo Spezia! Per me è bello rileggere nel vostro libro i momenti più importanti vissuti in maglia bianca.

TRE ANNI AL TOP –Tre anni a La Spezia, ma per me è come se ci fossi da una vita. Essere riconosciuto come un’ottimo giocatore per lo Spezia per me vale come esserlo per uno dei così detti “top club”. Qui un giocatore non ha nulla da invidiare ad altre città, anzi io allo Spezia mi sono ritrovato circondato da un calore che ho riscontrato in poche occasioni durante la mia carriera professionistica. Per questo spero di continuare a lungo con questa maglia e in ogni caso porterò sempre lo Spezia nel cuore.

LA CLASSE AL POTERE – «Gioco d’istinto, certe giocate mi vengono naturali, ringrazio Dio per avermi dato queste doti e spero davvero di poter continuare così»

IL PICCO – «Ho giocato ad Atene, all’Olimpico e in Spagna in stadi molto più grandi del “Picco”, ma lì senti i cori da lontano. Qui al “Picco” è tutta un’altra storia e non scherzo per niente. Le due curve gremite le senti vicinissime al campo, senti davvero i tifosi che ti spingono partencipando a ogni istante della partita. Per questo i nostri tifosi sono per noi una risorsa fondamentale! Squadra di provincia? Questa è la nostra casa e per noi la nostra casa è il top!

IL GRUPPO –Quest’anno sono cambiate tante cose, a partire dai giocatori, ma è importante che 4 o 5 di noi siano rimasti, perché abbiamo passato tante esperienze insieme. Chi è arrivato quest’anno sa che deve impegnarsi e dare il massimo per la squadra.

L’ARRIVO NEL NIDO DELLE AQUILE –Arrivai grazie al direttore Meluso: ero all’Aek di Atene, con lo Spezia appena promosso in A iniziò la trattativa con il ds che porterò sempre nel cuore perché mi ha offerto questa possibilità aspettandomi fino alla fine. Mi ha parlato come un padre, così ho chiuso tutte le porte con altre squadre interessate pur di venire alla Spezia.

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