Il jolly aquilotto protagonista di un’intervista per Fanpage.it. Ecco le sue parole.
Il jolly aquilotto Simone Bastoni si è raccontato nel corso di una lunga intervista rilasciata a Fanpage.it. Molti gli argomenti toccati: tra questi l’orgoglio nell’indossare la maglia della squadra della propria città, i vari tecnici avuti ed i ricordi più belli delle ultime due stagioni. Di seguito la prima parte dell’intervista al calciatore spezzino:
INDOSSARE LA MAGLIA DELLA SQUADRA DELLA PROPRIA CITTA’ – “È un motivo di orgoglio e una cosa che difficilmente pensavo si potesse avverare quando da piccolo andavo allo stadio. Già era un sogno vedere lo Spezia in Serie A e avere l’opportunità di poterci giocare è qualcosa di incredibile”.
I RICORDI PIU’ BELLI DELLE ULTIME DUE STAGIONI – “Le due gare in cui abbiamo conquistato la salvezza sarebbe troppo facile, anche se è stato davvero bellissimo. Se dovessi scegliere altri due momenti direi il primo gol in Serie A nella gara contro il Milan, quando disputammo una partita quasi perfetta; e poi il filotto di vittorie del gennaio 2022, dalla gara con il Napoli a quella con la Sampdoria. Soprattutto quest’ultimo era un momento particolare ma durante la settimana abbiamo sempre lavorato per vincere contro chiunque”.
ITALIANO, THIAGO MOTTA E GOTTI – “Con Italiano abbiamo fatto un percorso più lungo perché venivamo dalla promozione e penso che ormai si sia capita la sua cura per i dettagli e il suo essere maniacale per ogni situazione. È un allenatore che si focalizza su alcuni concetti e te li vuole inculcare per giocare a memoria, penso che si sia visto sia da noi che con la Fiorentina. Thiago Motta è molto più tranquillo rispetto a Italiano e ha dei concetti molto diversi: l’anno scorso abbiamo variato spesso in base ai calciatori a disposizione e agli avversari. Una squadra camaleontica. Ora con Gotti stiamo lavorando da un mese sul 3-5-2: il mister prepara molto la fase difensiva e cerca di essere il più chiaro possibile per far capire subito la sua idea”.
LA SCORSA ANNATA – “Sicuramente ho avuto più continuità rispetto all’anno precedente pur cambiando ruolo spesso. Mi sono trovato bene perché avevo già le basi per fare la mezz’ala e mi ha soddisfatto aver segnato qualche gol in più rispetto all’altra stagione. Quest’anno cercherò di continuare su questo trend sia per me stesso che per la squadra”.
LA DUTTILITA’ – “Per quanto mi riguarda è molto utile saper fare più ruoli perché permette di capire meglio anche diverse situazioni di gioco e comportarsi di conseguenza. A mio parere è un vantaggio perché puoi essere tenuto più spesso in considerazione. Il calcio è in continua evoluzione ed è molto più dinamico rispetto a qualche anno fa. Poi, certo, c’è il rovescio della medaglia e può capitare che c’è qualche allenatore che chiede un calciatore che sappia fare determinate cose. Ma dipende sempre dalle caratteristiche dei calciatori”.