L’ex Spezia rivive in intervista l’aggressione subita durante Foggia-Catanzaro
Una sola presenza nel 2016 con la maglia dello Spezia, ma Pietro Iemmello non è davvero un ex, se così vogliamo chiamarlo, amato in riva al golfo.
L’episodio che è capitato lunedì sera all’attaccante del Catanzaro nel posticipo di Lega Pro in casa della sua ex squadra Foggia va oltre la semplice rivalità sportiva (LEGGI QUI).
Un’aggresione che va stigmatizzata e su cui lo stesso Iemmello è tornato a parlare dalle pagine de La Gazzetta dello Sport.
Ecco i tratti più significativi dell’intervista sulle pagine della rosea:
UN RIGORE DI TROPPO – “Colpa del rigore? Sembra di sì, mi hanno detto che i tifosi si erano risentiti perché avevo preso la palla per battere e fare il terzo gol. Ma nel 2022 può decidere una Curva chi debba calciare un rigore?“.
BRUTTA ACCOGLIENZA – “No, non me l’aspettavo, ma anche Galano del Bari era stato trattato male. Con gli ex della retrocessione fanno sempre così. E quando c’è il mio nome divento il capro espiatorio. Non sono mai sceso a compromessi, il motivo è solo questo. Anche a Perugia: ho fatto 19 gol, siamo retrocessi e se la sono presa soltanto con me”
PAURA DI UN RITORNO A FOGGIA? – “Di certo non mi darò malato, non ho paura, ci tornerò“.