L’ex direttore dello Spezia lo scovò nelle giovanili dell’Atalanta: “Appena si è ristabilito dai problemi fisici è definitivamente esploso“
Intervistato dal collega Armando Napoletano sulle pagine de Il Secolo XIX l’ex direttore sportivo dello Spezia, ora al Frosinone, Guido Angelozzi ricorda come ingaggiò l’ex centrocampista aquilotto Roberto Gagliardini, che ora è in forza all’Inter di Simone Inzaghi, scovandolo nelle giovanili dell’Atalanta.
Gagliardini domani sera difficilmente sarà titolare, ma nella gara di andata a “San Siro” segnò una delle due reti che permisero alla squadra nero azzurra di superare quella di Thiago Motta.
VIVAIO “DEA”: UNA SICUREZZA – «Fisico e tecnica si intuivano già allora del resto pescare da quel vivaio dava sempre una certa sicurezza per la qualità del settore giovanile bergamasco, dopo di lui fu il turno di Pessina, un altro giocatore destinato ad un ruolo da protagonista in serie A».
INFORTUNI E GOL AL FROSINONE – «L’unica sua rete di quel campionato la fece proprio al Frosinone, dove mi trovo impegnato adesso per i play-off»
OTTIME POTENZIALITA’ – «Malgrado le poche presenze si intuiva che il ragazzo aveva qualità. Del resto, anche Martin Erlic il primo anno praticamente non scese in campo per problemi fisici, esplodendo però non appena ristabilito».
E infatti dopo l’anno allo Spezia ecco un altro prestito in Serie B, questa volta al Vicenza, poi il rientro all’Atalanta e dopo una sola annata con la “Dea” il passaggio all’Inter.
Da quel momento in nero azzurro è sceso in campo in 157 occasioni siglando 16 gol e servendo 8 assist.