Netto il rigore assegnato alla Roma al 98°, inesistente l’espulsione di Amian nel finale di primo tempo, ma ci sono anche altri episodi sotto la lente d’ingrandimento
Troppi gli errori commessi dall’arbitro Fabbri nel dirigere Spezia-Roma del “Picco“. Andiamo ad analizzarli uno per uno con la moviola di Calcio Spezia.
RIGORE PER LA ROMA – Partiamo subito dall’episodio chiave ai fini del risultato ossia il rigore assegnato al 98° in favore della Roma grazie all’ausilio del VAR.
Allora spazziamo via ogni tipo di dubbio: il rigore è netto!
Maggiore è imprudente e va a colpire in pieno viso Zaniolo che sta staccando di testa in tuffo a due passi dalla linea di porta.
Il fantasista giallorosso porta anche in viso i segni del colpo ricevuto con un taglio da cui esce sangue.
Fabbri non vede l’episodio, Di Paolo al VAR si e lo richiama.
RIGORE NON CONCESSO ALLA ROMA – Reca affossa in area Zaniolo in modo piuttosto evidente, ma sia Fabbri che il VAR lasciano correre. Episodio al limite, ma decisione che ci può stare.
ESPULSIONE DI AMIAN – Pellegrini non ha il possesso del pallone quando Amian lo spinge commettendo fallo. Oltretutto la sfera stava andando nella posizione opposta a quella del capitano della Roma. Seconda ammonizione sicuramente esagerata e Spezia costretto a giocare tutta la ripresa in inferiorità numerica per un errore dell’arbitro Fabbri.
RICHIESTA ESPULSIONE DI AGUDELO – Molto più netto il fallo con cui nel secondo tempo Agudelo entra in ritardo su Zalewski. Il colombiano era già ammonito e qui si che ci poteva stare il secondo giallo a differenza di quello nella prima frazione ad Amian. Altro errore grave di Fabbri che “compensa” in questa maniera l’errore della prima frazione commettendone un’altro.