Massimo Lombardi e quell’Orgoglio “di essere” Spezzino. “I giocatori presi da Pecini stanno convincendo anche i più scettici e il lavoro di Thiago Motta sta dando i risultati sperati. Adoro Verde, a Gyasi mi lega una bella amicizia e credo che Nzola si riprenderà.“
Il suo amore per lo Spezia nasce da lontano, fu suo nonno Luzio a trasmetterglielo come lui stesso ricorda.
“Mio nonno Luzio, capo operaio dell’officina Ottica in Arsenale, mi ha trasmesso l’amore per lo Spezia e le Maglie bianche che lui ha sempre seguito in Tribuna Laterale. Andavo con lui al Picco ogni domenica con la sciarpa bianconera fatta da nonna Mafalda e le trasferte le seguivamo insieme alla radio, era la fine degli anni ’70. È stato amore indissolubile da quel momento in poi che non ho mai tradito, una sola fede.”
Da quei gol di Muggianesi e Spinella che sugellarono il 2 – 2 tra lo Spezia e il Giulianova al “Picco” nella stagione 76/77 fino ai gol di Daniele Verde all’Arechi ed Emmanuel Gyasi in casa del Milan per la prima storica vittoria bianca a “San Siro” in Serie A.
Un giocatore non scelto a casa Emmanuel Gyasi dal “tifoso illustre” di oggi dato che al N°11 bianco lo lega una bella e sincera amicizia.
Massimo Lombardi non è un tifoso propriamente qualunque perché è stato uno dei fondatori dello storico gruppo organizzato di “tifosi bianchi” conosciuto da tutti come l’Orgoglio Spezzino.
“Eravamo un gruppo di amici veri, gli Ultras sezione “Prati Melara”: ventenni entusiasti delle Aquile dei quartieri periferici ad Est. La meravigliosa annata 88/89 decidemmo di creare il club e da lì è nato un gruppo indissolubile.. Da oltre 30 anni insieme. Per me rappresenta la mia vera famiglia allargata.”
Un legame tra lui lo Spezia e l’Orgoglio Spezzino costruito anche con l’amicizia di alcuni giocatori come Stabile e Capitan Vecchio o tutta l’ammirazione per Carpanesi e la squadra dell’85/86.
Un pari importante a Salerno. Come giudichi il punto?
“Un punto importantissimo contro una squadra ostica, rinnovata, in un campo temibile. Ho visto una squadra determinata e coesa, uno Spezia che mi piace tanto!“
Forse indeboliti dalla partenza di Vlahovic lunedì sera ci aspetta la sfida alla Fiorentina. Che peso avrà il mercato invernale sulla partita del picco?
“Il bomber serbo che è andato alla Juventus è un grande campione, ma la rosa dei viola è comunque ottima.”
Un picco finalmente “sold-out”. Doveva proprio tornare Italiano?
“Il filotto di risultati positivi ha fatto crescere entusiasmo in città ed è giusto che la squadra abbia un “Picco” che la sostenga al meglio, proprio come merita.”
Come giudichi il mercato di Pecini tra mille difficoltà?
“Molti giocatori sono ragazzi validissimi che già si stanno imponendo e avranno un futuro importante. Mi pare che in questo momento stanno dimostrando il loro valore e convincendo anche i più scettici. Dobbiamo continuare così”
E il lavoro di Thiago Motta?
“Il lavoro del mister sta dando i risultati sperati. A Salerno ho visto una squadra che sa stare in campo con sicurezza, consapevole del proprio valore e ben registrata nei vari reparti. Una squadra che ha tutti i requisiti per far bene in Serie A. E mi sembra ancora un meraviglioso sogno, nonostante sia realtà.”
Finalmente si è tornati a un modulo più congeniale e con Verde titolare
“Adoro Verde da sempre. È un giocatore straordinario tecnicamente, un ragazzo serio molto affezionato alla maglia. Un grande.”
Amian, Reca, Kiwior e Manaj. Quattro nuovi che si sono presi la ribalta
“Sì, sì tutti e quattro molto bravi. Reca mi era piaciuto molto lo scorso anno a Crotone e si conferma. Manaj una bella sorpresa.”
L’unica nota fuori dal coro appare Nzola. Per lui non c’è più speranza?
“Io credo che si sbloccherà e ci darà grandi soddisfazioni. Con gol importanti per la salvezza. Io ci credo!“
