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Penna in Trasferta, Cantile: “Colpe non tutte di D’Aversa, Giampaolo ha bisogno di tempo”

Il Direttore di Primocanale risponde alle nostre domande in vista di Spezia-Sampdoria. “Al “Picco” una squadra ferita e preoccupata, ma con grande voglia di riscatto. Punterei sul modulo con il trequartista. Il “top-player” blucerchiato è Candreva. Maggiore mancherà tantissimo allo Spezia

Ritorna la rubrica di Calcio Spezia “Penna in Trasferta e quest’oggi è nostro ospite Matteo Cantile direttore di Primocanale e giornalista molto ben informato delle vicende in casa Sampdoria.

Toccherà quindi a lui svelarci i segreti dei blucerchiati che hanno appena riabbracciato Marco Giampaolo come loro nuovo tecnico.

Buongiorno Matteo. Allora è tornato Giamapaolo: cosa cambia per la Sampdoria?

E’ difficile dirlo: Giampaolo è un allenatore che ha fatto molto bene a Genova, ma che ha sempre avuto bisogno di tempo per allestire le proprie squadre, non sembra l’uomo ideale per i subentri anche se i tifosi si augurano che questa volta sia più rapido nell’insegnare il proprio calcio. Sul piano tattico Giampaolo ha sempre giocato con il trequartista, ma nell’attuale rosa della Samp non so chi si possa adattare in questo ruolo, l’unico è forse Verre (che però è molto discontinuo) oppure Candreva, che però dà il meglio di sé da esterno. E’ un cantiere aperto ancora difficile da interpretare.

Come ti spieghi questa stagione così difficile per i blucerchiati?

I pesanti guai societari hanno sicuramente avuto un ruolo, non è facile lavorare in una società debole e l’arresto di Massimo Ferrero è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, anche se paradossalmente la squadra, con il presidente detenuto a San Vittore, non aveva fatto male. Il disastro si è compiuto dopo Natale, ma non sono certo che le colpe fossero tutte di D’Aversa.

Arriverà Sensi, è già arrivato Conti e si parla di Linetty. Cambierà molto la squadra?

Per quel che ne so la situazione economica della società è tutt’altro che florida, credo che la dirigenza cercherà prestiti che siano funzionali al gioco di Giampaolo: qualche movimento è già stato fatto, resta da capire quali possano essere i partenti, si parla di Ekdal, forse Thorsby. Sono entrambi elementi piuttosto importanti per la rosa, non è detto che dal mercato la Samp esca rinforzata.

Che Sampdoria attenderci al “Picco”?

Una squadra ferita, preoccupata, ma con un nuovo allenatore, quindi con grande voglia di riscatto: sul piano tattico punterei sul 4-3-1-2 ma Giampaolo è appena arrivato, quindi sono solo ipotesi. Sarà una squadra tutta da scoprire.

Secondo lei quali sono i punti di forza dei blucerchiati e quali quelli deboli?

Presa uomo a uomo la Sampdoria è secondo me una squadra di qualità superiore rispetto allo Spezia però i punti deboli non le mancano, come è ovvio vista la situazione di classifica. Peseranno le assenze difensive, il portiere Falcone è bravo ma non troppo continuo, in attacco Quagliarella e Caputo sono nomi importanti ma un po’ in crisi, tra l’altro Quagliarella potrebbe non essere in condizione per giocare. Candreva è il top player della squadra ma se dovesse essere schierato fuori dal suo ruolo naturale potrebbe risentirne. E’ comunque una squadra prendere con le pinze, forse una delle migliori del lotto delle pericolanti.

Lo Spezia è reduce dall’incredibile successo di San Siro sul Milan. La Sampdoria cosa deve temere delle Aquile?

Deve temerne l’entusiasmo, la buona qualità del gioco e il fattore campo: lo Spezia sa che nelle partite contro Sampdoria e Salernitana si gioca una grossa fetta di salvezza, questo per i bianchi potrebbe essere uno stimolo straordinario, ma anche un freno, nei momenti cruciali il rischio di farsi venire il ‘braccino’ è sempre dietro l’angolo.

Quanto peserà l’assenza di un giocatore fondamentale come Capitan Maggiore?

Tantissimo, Maggiore è il top player dello Spezia. E’ un vero peccato che non possa essere presente domenica, sostituirlo non sarà per niente facile. Quando l’ho visto schierato a Milano, in una gara che mi sembrava poco più d’una passerella, ho pensato che Thiago Motta fosse pazzo: ma visto com’è andata a San Siro, evidentemente il pazzo ero io che non ci credevo.

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