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Provedel: “Compatti e umili: nello spirito siamo tornati quelli di inizio stagione”

Intervistato dai colleghi de Il Secolo XIX il portiere Provedel è tornato sulla notte di San Siro: “La parata più difficile su Ibra. Per me non era rigore quello su Leao. La Nazionale? Certo che ci penso.”

Intervistato dal collega Armando Napoletano per Il Secolo XIX “l’eroe di San Siro” Ivan Provedel è tornato sulla sua grandissima notte che lo ha visto autentico protagonista del successo che lo Spezia ha ottenuto lunedì sera in casa del blasonato Milan.

ISTINTO PURO –La notte di San Siro è qualcosa che ricorderò negli anni a venire. Molto di ciò che ho fatto è stato puro istinto, ma nel finale sul colpo di testa di Ibra ho avuto modo di pensare. Soprattutto di capire se ero dentro o fuori dalla riga, perché ha battuto a pochi metri da me e non era facile opporsi

COMPLIMENTI DEGLI AVVERSARI –Dopo aver ribattuto il suo tiro da pochi passi, Saelemaekers mi si è avvicinato; ci siamo scambiati una battuta simpatica ma non ripetibile. Diciamo che mi ha chiesto come avevo fatto ed io ho risposto allargando le braccia e parlando di istinto.

I COMPAGNI, SERRA E IL RIGORE – «I compagni mi hanno abbracciato ma poi mi toccava un’altra partita, quella con l’antidoping e sono dovuto rientrare subito. Mi spiace per l’arbitro, ma per me quello su Leao non è mai rigore, lui ha teso la gamba, cosa faccio ci metto la testa?».

IL MESTIERE DEL PORTIERE –Il calcio per un portiere è strano. Lo scorso anno contro l’Atalanta mi salvai in tutti i modi e venimmo bombardati. Poi ci sono state gare, e ricordo quella con l’Inter con l’intervento su Lukaku, doveva magari subimmo due tiri ma se li prendi sei comunque determinante

SPEZIA SQUADRA COMPATTA E UMILE –Abbiamo vinto con la consapevolezza di essere una squadra e con tanta umiltà, non puoi pensare di presentarti a San Siro e comandare, puoi avere coraggio».

DA MILAN A MILAN COME E’ CAMBIATO LO SPEZIA? –La prima squadra arrivò a quella gara rodata nelle idee, veniva da un ciclo, da un campionato vinto. Era meno giovane di questa, ma forte. Lunedì ci siamo arrivati ripartendo praticamente da zero. Se con Italiano, tutto si stava materializzando, qui hai dovuto costruire, cambiando anche la guida. Ora non siamo quelli d’inizio stagione, nello spirito.

RINNOVO FINO AL 2023 –Sono aspetti dei quali non parlo volentieri, ma comunque andare avanti con lo Spezia era uno degli obiettivi. Preferisco concentrarmi sul campo e lasciare che l’agente e la società, in ottimo rapporto, vadano avanti nel parlare».

NAZIONALE –Andare in azzurro ed a Coverciano, non in gita ma da protagonista, penso sia il sogno di ogni calciatore. Ma credo che salvarsi con lo Spezia sia altrettanto importante. Penso che tutto è conseguenza di ciò che siamo e di quello che facciamo. Nulla arriva al caso. Se sarà, vorrà dire che l’ho guadagnato».

DOMENICA LA SAMPDORIA –Quest’estate volevo restare, ci furono situazioni che stavano per farmi partire. Sono uno che se non gioca sta male. Col mister ci siamo sempre parlati, ci conoscevamo poco all’inizio, ma con lui se sgarri paghi, se ti comporti da professionista ti ripaga.

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