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Tricarico: “Spezia-Torino sarà un match duro, ma il “Picco” è un’arma in più”

L’attuale diesse della Pro Patria è l’ex mediano di Spezia e Torino, squadre a cui ha legato la carriera. “Una squadra così giovane e un mister che ha bisogno di fare esperienza possono essere un handicap”

Fabio Tricarico, mediano tutta grinta e fisicità, è uno dei doppi ex di Spezia-Torino avendo vestito entrambe le maglie nella sua carriera.

Da sempre ben voluto e stimato dal “popolo bianco” che gli dedicò anche un coro ad hoc, Tricarico indossò la maglia dello Spezia in 108 occasioni tra campionato, coppe (vinta nella stagione 2004-2005 in Serie C, Ndr) e Play-Off.

In granata invece furono 124 le presenze in Prima Squadra.

Classe ’68 oggi Tricarico è il Direttore Sportivo della Pro Patria e ha risposto alle domande del collega Fabio Bernardini che lo ha intervistato per La Nazione.

Ecco un sunto delle sue dichiarazioni:

CLASSIFICA CHE LANGUE –Il ricordo di Italiano è sempre vivo, gli spezzini si sono abituati bene, vedere la squadra con soli otto punti non è l’ideale. Le aspettative erano altre, ma non deve essere considerata una sorpresa trovarsi nei bassifondi. Lo Spezia ha tutto il tempo per recuperare il terreno perduto, anche se ovviamente non sarà facile. Ci sarà da lottare, ma l’ambiente è preparato alla battaglia. La piazza spezzina è tosta ed esigente, non fa dormire sonni tranquilli, me le ricordo benissimo quelle sensazioni. Se in rosa ci sono giocatori forti caratterialmente gli Aquilotti ne potranno venire fuori. In certe situazioni occorrono qualità ed esperienza“.

SQUADRA GIOVANE: HANDICAP NELLA CORSA SALVEZZA? – “Può essere un problema. I giocatori che non conoscono la categoria possono avere entusiasmo in caso di partenza positiva, ma nell’ipotesi contraria tutto diventa più complicato e difficile perché oltre alle difficoltà della categoria, ci sono le esigenze pressanti della gente. È per quello che servono giocatori caratteriali. L’allenatore dovrà essere bravo a gestire questa situazione e i giocatori un po’ più navigati come Nzola, Erlic, Sala, Bourabia dovranno trascinare i compagni“.

DIFFICOLTA’ IN TRASFERTA – “Al primo gol incassato non si deve pensare di aver perso la partita. Lo Spezia lotta per non retrocedere, gli atleti devono avere la consapevolezza che le situazioni negative possono capitare, non devono scoraggiarsi“.

THIAGO MOTTA –Anche lui ha bisogno di fare esperienza. Da giocatore era uno dei più forti, con una classe stratosferica, ma allenare è tutta un’altra cosa. E poi lavorare a Spezia non è facile, gli spezzini non vogliono mai perdere, vogliono sempre vincere, anche se riconoscono l’impegno dei giocatori. Bisogna conoscere la piazza“.

SPEZIA-TORINO – Sarà un match duro, perché il Toro ha un grandissimo allenatore come Juric che conosce benissimo la categoria. Si vede che i granata hanno un’identità, giocano, lottano e combattono. Per lo Spezia il Toro sarà, senza dubbio, uno scoglio molto duro“.

FATTORE CAMPO –Il ‘Picco’ è un’arma in più sia in positivo che negativo. Il popolo bianco è tosto e caldo, tutti gli avversari sanno benissimo che giocare in quello stadio lì non è facile, perché se parti male rischi di trovarti subito sotto in un ambiente infuocato. Gli spezzini non ci mettono nulla ad accendersi“.

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