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Verona, Tudor: “Domani sarà una partita difficile, mi aspetto uno Spezia pronto a vendere cara la pelle”

Il tecnico gialloblù ha presentato il match contro lo Spezia ai microfoni della sala stampa di via Olanda

Si è da poco conclusa la conferenza stampa di mister Tudor, il quale ai microfoni della sala stampa di via Olanda ha presentato il match contro lo Spezia.

Di seguito, dunque, le sue principali dichiarazioni.

LA SETTIMANA. «Ci siamo allenati bene, è stata una bella settimana di lavoro e di cose complete. Anche Veloso è tornato a disposizione e c’è solo Frabotta out».

LE ULTIME GARE. «Durante le ultime partite si sono viste tante cose belle e cose da migliorare, ma è normale quando si giocano tre gare in sei giorni. Le rimonte? Quando vai avanti per due reti e poi subisci sembra che la squadra abbia un po’ mollato, ma se guardiamo alla sfida contro il Genoa prima del rigore inesistente eravamo stati quasi perfetti e avevo la sensazione che anche se la partita fosse durata due ore i nostri avversari non sarebbero riusciti a creare nulla. Certo, bisogna essere più attenti sui dettagli perché spesso ti cambiano la partita».

L’AVVERSARIO. «Lo Spezia è una squadra brava in fase di transizione, sa palleggiare, è ben messa in campo e ha qualità. Non temo un solo aspetto in particolare, ma tanto dipende da noi. Thiago Motta? Al Genoa mi è piaciuto molto, mi piace come allena e come si pone. È un profilo interessante».

LA PARTITA. «Domani sarà una partita difficile, mi aspetto uno Spezia che venga a vendere cara la pelle. Sarà una gara tosta durante la quale ognuno userà le armi che ha a disposizione. Starà a noi prendere le cose buone delle ultime partite e migliorare quelle che non sono andate bene. L’importante è andare il più forte possibile, a prescindere da dove e contro chi giochiamo. Il risultato è frutto di ciò che facciamo in campo. Sarà importante anche a livello psicologico perché i punti in uno scontro diretto possono valere qualcosa di più».

SINGOLI. «Non so se ho sbloccato io Kalinic, il ragazzo è forte e ha segnato. Non credo sia merito mio. Ho un rapporto buono con lui e magari ho saputo trasmettergli qualcosa sotto il piano della motivazione, ma lui e la squadra che ha intorno hanno qualità e questo mi dà belle sensazioni. Cancellieri è un giovane con gamba e corsa, ma mi viene difficile collocarlo tatticamente perché è un’ala pura da 4-3-3 o 4-4-2. Stiamo cercando di adattarlo come “quinto” e bisogna lavorare. Casale sta facendo bene, è un ragazzo che si applica e con buone doti. Critiche a Montipò? Finora sui gol non ha avuto colpe e anzi qualche volta ci ha salvato».

IL TURN-OVER. «Era gusto nelle tre partite far giocare tutti e tre gli attaccanti perché Kalinic, Simeone e Lasagna sono forti e con caratteristiche diverse a cui gli avversari si devono adattare. Insieme a loro ci sono poi Caprari e Barak, due giocatori importanti»

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