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Matteo Ricci: “A Gennaio la situazione con lo Spezia si è ingarbugliata…”

L’ex regista aquilotto parla alla Gazzetta dello Sport del suo periodo da svincolato e di un primo turno di Serie A guardato solamente da spettatore

Ha toccato il punto più alto della sua scorsa stagione con la convocazione in Nazionale da parte di Mancini.

Poi la salvezza in Serie A dopo averla conquistata l’anno prima, ma ora Matteo Ricci è un calciatore svincolato e in attesa di una nuova opportunità.

Non che lo Spezia non gliel’avesse concessa, ma lui ha sempre rifiutato il rinnovo di contratto con le Aquile propostogli prima del cambio societario e ora si trova fermo ai box.

Ecco la sua intervista alla Gazzetta dello Sport in edicola oggi.

GIORNATE DA SVINCOLATO –Ho seguito il primo turno di Serie A con delusione e impazienza: voglio giocare, voglio tornare in campo prima possibile. Mi alleno ogni giorno al Park Hotel Mancini, dove c’è una bella struttura. Con il mio preparatore Federico Fatiga eseguo lavori a secco e con la palla. Certo non è la stessa cosa che allenarsi con il gruppo, ma faccio il possibile per tenermi in forma e farmi trovare pronto quando arriverà la chiamata giusta“.

PROPOSTE RIFIUTATE – In realtà ho detto no solo a un’offerta dall’Arabia. Non era un progetto che mi piaceva, anche se avrei guadagnato bene. Ho vissuto un’estate molto brutta, a 27 anni non pensavo di trovarmi in questa situazione. Magari mi fortificherà ulteriormente. Però è strano: sono a parametro zero, non si tratta di un’operazione difficile, soprattutto in un periodo come questo in cui le società stanno attente ai bilanci. Però non mollo, anzi sono carico e non vedo l’ora che il mio procuratore Federico Pastorello mi porti la proposta giusta“.

MANCATO RINNOVO CON LO SPEZIA – “Avevo capito che la situazione si stava ingarbugliando a gennaio. Con la vecchia società, comunque, avremmo trovato un accordo. Dopo la cessione del club, invece, ho capito che la mia esperienza allo Spezia si sarebbe conclusa alla fine della scorsa stagione. Ho vissuto male questa situazione perché per lo Spezia ho dato il massimo, non me l’aspettavo. Ma sono orgoglioso di non aver tirato indietro la gamba neanche una volta e di non essermi mai tirato fuori. Sono molto legato al club e alla città, dove ho tanti amici“.

RIFLESSIONI – Non so perché sia successo tutto questo. Io mi sono sudato la Serie A, ho fatto tanti sacrifici per raggiungerla e sono contento del mio primo anno su quel palcoscenico. Ho vinto la C con il Pisa di Gattuso, con cui mi sono trovato benissimo; ho vinto anche la B con lo Spezia e poi ho conquistato una salvezza che ha un valore enorme. Io sono un giocatore che si prende le sue responsabilità: in campo amo stare nel vivo della manovra, tocco la palla tante volte, mi faccio vedere dai compagni. Insomma, non voglio fare una specie di promozione di me stesso, però le mie qualità si vedono e sono consapevole di poter essere utile a tante squadre. Sono anche nell’età giusta: un centrocampista dà il meglio tra i 27 e i 32 anni“.

NAZIONALE – È stata un’esperienza bellissima. Ci ho sempre creduto perché sapevo che i collaboratori di Mancini seguivano me e altri compagni dello Spezia. Mi piacerebbe avere ancora la possibilità di impensierire il c.t.“.

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