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Cristiano e Karim: dagli anni a Madrid all’abbraccio ad Euro2020. La storia della coppia Ronaldo-Benzema

Tornano oggi le partite degli Europei. Ne approfittiamo per raccontare nella rubrica “l’uomo del giorno” uno degli spunti lasciati dal girone F

Spettacolo puro. Quell’abbraccio tra Ronaldo e Benzema al termine della sfida tra Portogallo e Francia è un quadro da incorniciare. Un’amicizia profonda nata il 9 luglio del 2009, il primo giorno del centravanti nell’universo blancos. Benzema è arrivato a Madrid da Lione otto giorno dopo lo sbarco di CR7 da Manchester. Da là 342 partite giocate assieme, 76 gol prodotti in coppia (assist di uno, rete dell’altro) e 16 trofei alzati al cielo. Eppure il rapporto tra i due non è stato subito idilliaco. Il primo compagno di reparto per Ronaldo al Real è stato Higuain, Benzema si è affermato solo dal 2014. Quando hanno avuto occasione di poterlo dimostrare, la coppia si è subito dimostrata vincente. Il francese apriva gli spazi con elevata scaltrezza, il portoghese rifiniva con potenza. In cinque stagioni hanno vinto quattro Champions League, con CR7 re dei bomber per quei quattro anni. Poco importa che Karim sia rimasto in Spagna, mentre Cristiano sia venuto a vincere in Italiadove non sa per quanto tempo rimarrà ancora. Ne hanno risentito sicuramente a livello di risultati europei, con il francese che dall’addio è arrivato una sola volta in semifinale di Champions mentre il portoghese nessuna. Ma l’amicizia tra i due si è fortificata nei nove anni in cui sono stati compagni di squadra. Non si cancellano facilmente 3288 giorni assieme, che raccolti formano 469 settimane, soprattutto se per Ronny è Benzema il compagno con cui ha disputato più partite in carriera.

Sorridenti e sereni mercoledì sera alla Puskas Arena di Budapest, dove si ritrovavano in campo per la prima volta dopo oltre 1000 giorni. Si abbracciavano e parlavano di loro e di quello che avevano appena fatto. Perché per uno dei due sarebbe potuta essere l’ultima partita in quella competizione e invece la Francia (da prima) e il Portogallo (da terzo) sono sbarcate entrambe agli ottavi. E a essere decisive sono state le doppiette dei due compagni di una vita, sempre amici ma per una sera rivali. Quattro gol che hanno un valore ancora più ampio del semplice pass qualificazione. Karim the dream (complice anche la non convocazione per 5 stagioni) non segnava in maglia bleus da 2085 giorni, dall’8 ottobre 2015 contro l’Armenia. Il Cyborg CR7 ha invece portato a 14 il record di reti segnate nella fase finale dell’Europeo, raggiungendo i 109 gol in Nazionale di Ali Daei e diventando il primatista anche di questa speciale classifica. Ecco cosa è raccolto in un non banale abbraccio tra due star.

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