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Atalanta-Spezia – Maggiore e Verde: dinamismo, sacrificio e classe a servizio dei compagni

Leo Sena continua a convincere. Manca totalmente l’apporto di Nzola. Zoet non si dimostra sicuro e Marchizza è sopreso da un “dai e vai”.

ZOET 5,5

Se è vero che non ha colpa sui gol subiti è anche vero che non dà mai sensazione di sicurezza e anzi commette un paio di ingenuità. Sbaglia clamorosamente un rinvio e regala una palla gol salvata da Erlic. Anche su un semplice retropassaggio di Ismajli si complica la vita portandosi il pallone in angolo. Nel finale in parte si riscatta su Zapata e Maehle.

VIGNALI 5,5

Nel primo tempo, coperto dal grandissimo lavoro di Verde, tiene botta anche con un cliente difficile come Gosens. Nella ripresa scivola nel momento peggiore e lascia campo a Pasalic che non perdona.

ISMAJLI 6,5

Mette la museruola a Muriel che nella prima frazione non la vede mai e che per andare in rete deve inventarsi un euro gol da fuori area con il pallone incastonato all’incrocio dei pali.

ERLIC 6

Un salvataggio che vale come un gol nel primo tempo quando di testa alza la conclusione a porta vuota di Ilicic. Nella ripresa è meno reattivo e concede la seconda rete a Pasalic.

MARCHIZZA 5

Tiene botta, poi cede nella ripresa. Preso in mezzo dal “dai e vai” tra Ilicic e Maehle che porta al gol che apre le marcature per i nero azzurri.

LEO SENA 6,5

Personalità e qualità da vendere. Il ritmo è sempre compassato ed efficace allo stesso tempo. Conquista falli a ripetizione, è sempre lucido e preciso nell’impostazione e fa anche ammonire De Roon.

RICCI 5,5

Primo tempo ottimo in cui è anche il giocatore più pericoloso dello Spezia con quel grandissimo destro al volo parato con un grande intervento da Sportiello. La ripresa non è altrettanto buona. Perde malamente in impostazione il pallone che l’Atalanta trasforma nel 3-0.

MAGGIORE 6,5

Capitano dello Spezia il giorno del suo 23° compleanno. Il primo tempo è da incorniciare per sacrificio e abnegazione. Recupera tantissimi palloni e propone in avanti il gioco offrendo anche assist importanti ai compagni. Sa inserirsi negli spazi riuscendo a creare superiorità numerica nella fase offensiva delle Aquile. Dopo il micidale uno/due nero azzurro a inizio ripresa Italiano lo risparmia richiamandolo in panchina.

VERDE 6,5

Lavoro dispendiosissimo in fase difensiva offrendo sempre il raddoppio a Vignali sulle iniziative di Gosens. In fase offensiva si inventa due incredibili filtranti che mandano in porta Ricci e Nzola: il primo trova Sportiello, il secondo cincischia troppo. Rimane una grande partita quella dell’ex Roma.

NZOLA 5

Non è quello di inizio campionato e si vede anche troppo bene. Non conclude mai e non sembra neanche mai riuscire a farsi pericoloso. Nella ripresa Verde gli recapita un gran pallone e lui lo sciupa malamente.

GYASI 6,5

Nel primo tempo sembra imprendibile e ispirato, oltre a offrire ottima copertura in fase di non possesso palla. Fa anche ammonire Toloi. Nella ripresa la sua prestazione cala nettamente d’intensità. Deve essere più cattivo in fase di conclusione.

ESTEVEZ 6

Gioca praticamente come terzino di fascia destra e si vede in maniera più propositiva rispetto a Vignali. Suo l’assist per Piccoli, sempre suo un altro gran bel pallone messo in mezzo nel finale.

ACAMPORA 5,5

Entra in campo, ma non in partita.

FARIAS 6

Palla c’è, palla non c’è ed ecco la giocata di gran classe che porta alla marcatura di Piccoli.

CHABOT S.V.

Non ha il tempo materiale di mettersi in mostra

PICCOLI 6,5

Segna da ex di turno il terzo gol di questo suo campionato al primo pallone toccato. Non esulta come successe a Verde con la Roma per il grande rispetto verso la società che l’ha cresciuto e lanciato.

ITALIANO  6

Il primo tempo il suo Spezia mette in grandissima difficoltà l’Atalanta senza mai soffrire. Purtroppo un po’ per lo stato di forma di Nzola, un po’ per la parata di Sportiello o la poca efficacia la sua squadra non riesce a tramutare in occasioni da rete la superiorità mostrata nei primi 45′ minuti di gioco. Nella ripresa la partita è chiusa dalla classe di un campione, dopo che un “dai e vai” aveva liberato Pasalic nella prima occasione. La differenza di rendimento tra i due tempi sta diventando una costante pericolosa.

 

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