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Sudore e tanto sacrificio: non sparate sul soldato Vignali

Il cartellino rosso rimediato ieri dopo pochi minuti ha fatto scattare le critiche. Luca, invece, va sostenuto sempre

Lo Spezia non è mai andato di moda in Serie A. Una risalita controcorrente, la strada meno battuta, nessuna scorciatoia. Qualcosa da vivere intensamente, senza compromessi. Se ci penso non credo di conoscere un solo tifoso della squadra del meraviglio Golfo dei Poeti che si chiede a fine giornata: “Ma oggi giocava la Spezia?” Perché, se giocava lo Spezia, uno è lì ad aspettarlo. Contando i secondi e i minuti. E se non ci potrà essere con il corpo ci sarà, comunque, con la mente e con il cuore davanti a questa maledetta televisione.

E pure con un Malox sempre a portata di mano perché del tormento ne siamo gli amanti prediletti, vedi la fatal Lucca, giusto per fare un piccolo esempio.

Di questa cosa, di questo nostro profondo senso d’appartenenza, ne è pregno il terreno dove si sono aggrappate le radici del nostro essere spezzini: “Non molleremo mai”.

Per questo, certe volte, alcuni atteggiamenti non riuscirò mai a comprenderli. Perché noi siamo quelli che dissacriamo il più forte. Ma della squadra avversaria. E sosteniamo, sempre, il nostro giocatore più in difficoltà. Quello che se cade noi lo aiutiamo a rialzarsi e in quella caduta, da queste parti, può esserci di tutto: un infortunio, un errore madornale oppure un cartellino rosso a pochi minuti dal fischio d’inizio di Torino-Spezia. Ma non importa.

Ci importa dello Spezia. Ci importa di quei calciatori che per questa maglia si sbattono infradiciandola con il loro sudore. Ci importa di quei calciatori che in quel famoso 20 agosto 2020, a pochi secondi da fischio finale, hanno salvato sulla linea di porta il gol che avrebbe infranto il nostro sogno chiamato Serie A.

C’è dentro tutta questa lunga premessa nel motivo per il quale io non storcero’ mai il naso parlando di Luca Vignali, uno dei tre “fanti” spezzini. E sì, pure io ho imprecato in diverse lingue quando ieri al 6′ ha commesso un bruttissimo intervento su Murru, che gli è costato un giustissimo cartellino rosso. Ma è uno che per lo Spezia si danna perché è la squadra della sua città e perché quella maglia l’ha tatuata addosso. Una seconda pelle.

Bene? Male? Quasi non mi interessa. E se vedo uno che s’avvelena su ogni pallone non avrò mai la tentazione di voltargli le spalle, di fargli mancare il mio applauso. Luca, è uno di questi calciatori.

Luca Vignali al termine della partita ha chiesto scusa “E tutto il gruppo è esploso in un applauso. Mi vengono i brividi a raccontarlo”. E’ l’aneddoto raccontato da Vincenzo Italiano nel post partita di Torino-Spezia a Sky Sport.

Questo sigillo, per me, è una garanzia.

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