Tremano le big del calcio italiano
Vera doccia fredda per i club della Serie A a chiusura di un 2020 già di per sé drammatico: nella giornata di ieri con una circolare, l’Agenzia delle Entrate ha definito che il Decreto Crescita nel mondo del calcio non potrà essere applicato finché non verrà emesso il decreto attuativo. Ovvero, detto in soldoni: niente più tassazione agevolata per favorire l’offerta di ingaggi più alti e soprattutto per pagare meno tasse sugli stipendi dei giocatori “impatriati” (ingaggiati dall’estero dopo almeno due anni di residenza fiscale fuori dal Paese) e tesserati nel 2019. Un buco nella normale burocrazia che ora metterebbe nei guai seri alcuni grandi club della Serie A nei confronti dell’Erario.
La norma aveva di fatto posto in posizione di vantaggio dal punto di vista fiscale, le società sportive italiane, che nella sessione estiva di calciomercato, hanno potuto tesserare alcuni big più richiesti nel panorama europeo, grazie alla possibilità di offrire ingaggi netti più alti a parità di ingaggio lordo: è stato il caso di De Ligt della Juventus e di Eriksen dell’Inter ma anche di Ibrahimovic e Lukaku e molti altri.