Diego Armando Maradona non può avere pace, nemmeno ora che il cielo lo ha rapito a questa terra. Dopo i funerali, è stata aperta un’inchiesta dalle autorità argentine su vari fronti
INDAGINI. Era inevitabile che accadesse: polizia e magistratura al lavoro dopo il decesso di Diego Armando Maradona, avvenuto mercoledì pomeriggio a Tigre, vicino a Buenos Aires. Sotto i riflettori degli inquirenti la ricostruzione del decesso del fuoriclasse, a causa delle incongruenze sull’ora della morte, il ruolo dei soccorritori e le dichiarazioni pesanti dell’avvocato Matías Morla e del dottor Alfredo Cahe, professionisti a stretto contatto con Maradona da diversi anni.
ACCUSE. Morla e Cahe hanno parlato pubblicamente di soccorsi tardivi e assistenza sanitaria deficitaria dopo l’ultima dimissione dall’ospedale. Una tempesta di voci, testimonianze, riscontri su cui le autorità stanno compiendo tutti gli accertamenti, in seguito all’apertura di un fascicolo destinato a scottare. A tenere banco, inoltre, i selfie della vergogna scattati da tre addetti con il feretro del campione: i coinvolti si sono resi irreperibili. Probabili sviluppi, come solitamente potrebbe avvenire in questi casi, per l’eredità di Maradona. Al momento non è presente alcuna battaglia legale, come riportato da Sky Sport.