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Figoli: “La promozione in un parcheggio, ma sapendo di aver fatto la storia!”

Calcio Spezia lancia la sua nuova rubrica dedicata ai tifosi delle Aquile. “Italiano il nostro punto di forza. Il Picco? Vado controcorrente: penso che per ora, per i ragazzi, sia meglio giocare senza pubblico. In caso di salvezza pago da bere a tutti quelli che mettono il “mi piace” a Calcio Spezia”

Esordio di una nuova rubrica questa sera per Calcio Spezia, una rubrica in cui il nostro quotidiano online vuole dare voce ai protagonisti del tifo aquilotto.

Quel tifo che, per via dell’emergenza Coronavirus, si vede attualmente “espropriato” di quel catino ribollente passione che è lo stadio “Alberto Picco“.

Ma quel tifo che non ha mai fatto sentire sola la squadra di mister Vincenzo Italiano.

Il primo degli ospiti in questa nostra nuova rubrica è Federico Figoli, tifoso aquilotto fin dalla giovane età che ha “macinato chilometri” per le Aquile in tutte le categorie: dalla Serie D fino al campionato cadetto.

Eh sì, perchè per ora la Serie A l’ha potuta gustare solo dal televisore di casa.

 

Massima serie ai tempi del Coronavirus: come hai vissuto il salto in A dello Spezia?

Sicuramente non come me lo sarei aspettato, se mi avessero detto che durante le gare promozione sarei stato in un parcheggio senza vedere neanche un minuto della partita decisiva mi sarei fatto delle grosse risate…questa la premessa, poi è stato ovviamente esaltante. C’era la percezione di far parte di una futura pagina di storia!

Oltre ad Italiano tanti meriti sono stati dati ad Angelozzi. Oggi al suo posto vi è Meluso: cosa ne pensi del calciomercato estivo?

Vi era un mese di tempo e si doveva rivoluzionare una squadra per poi assemblarla per la categoria superiore senza preparazione e senza amichevoli: è stato fatto quello che si poteva, cioè creare una rosa molto ampia per non farsi trovare impreparati a infortuni e Covid. Prendere giocatori a titolo definitivo con queste tempistiche sarebbe stato molto rischioso, si è puntato su giovani prestiti ambiziosi e si è messo tutto nelle mani di Italiano. Penso che la salvezza non possa che passare dalla sua conferma, sul rendimento dei giocatori penso dipenda sempre dal tipo di organizzazione di gioco che il mister richiede.”

Reduci dal pari con l’Atalanta: come giudichi queste prime otto giornate?

Direi oltre ogni più rosea aspettativa, per tutte le difficoltà citate sopra, mi sarei aspettato un periodo più lungo per trovare un assetto e un organizzazione di gioco complessa come quella di Italiano. Va poi sottolineato che per via dei molti infortuni stanno giocando, e bene, anche quelle che all’inizio si pensava potessero essere terze o quarte scelte in vari ruoli.

Italiano ha imposto il suo credo tattico e di gioco anche in Serie A

Personalmente impazzisco per gli allenatori che fanno rendere le proprie squadre oltre le reali potenzialità grazie alla loro organizzazione e le loro idee, per questo amo Juric. Il Verona è un orologio: efficace, ma estremamente semplice. Al contrario Italiano ha un organizzazione simile al Sassuolo di DeZerbi, decisamente più complessa. Il mister è davvero il nostro punto di forza.

Alla Spezia il calcio si vive in un modo particolare, molto più passionale che in altre piazze. La tua di passione come è nata?

Sembra incredibile, ma la prima persona che mi ha portato alla stadio è stata mia madre. Ancor più incredibile il fatto che tifavo la squadra avversaria: era Spezia-Milan e quella fu l’ultima volta che tifai Milan. Da quel momento scattó qualcosa dentro, quel calcio “minore”, ma tangibile, era quello che faceva al caso. L’amicizia con Daniele Bonomi (altro affezionato della Curva Ferrovia, Ndr) ha fatto il resto:siamo inseparabili.

Se dovessi fare una “Hall of Fame” di partire viste e di giocatori che hanno indossato la maglia bianca chi sceglieresti?

Partite sicuramente Padova-Spezia 0-0 la promozione, Spezia-Genoa 2-0, e ovviamente Juve-Spezia 2-3 quella della “gamba sola” di Nicola Padoin. Insomma, roba da cuori forti. Sui Giocatori a cui mi son affezionato non c’è gara: un Max Guidetti è per sempre… I confronto a lui gli altri gradini del podio sono vuoti.

Come stai vivendo l’astinenza da Picco?

Il “Picco” inteso come campo di casa manca tantissimo alla squadra, ma per quando riguarda l’assenza del pubblico andrò contro corrente, credo infatti che sia un fattore che ci abbia favoriti. I nostri tanti giovani in uno stadio vuoto hanno sicuramente avuto modo di sentire bene le indicazioni del mister e esprimersi senza pressione, né quella degli avversari, né del pubblico di casa. Quando questo processo di adattamento sarà completo invece anche il pubblico potrà far la sua parte, come l’ha sempre fatta in particolare alla Spezia!

In famiglia non ci sono solo tifosi aquilotti, ma anche calciatori aquilotti…

Matteo, è fortissimo. Quando aveva 4 anni gli feci firmare un pre-contratto per fargli da procuratore… una firma è pur sempre una firma! Lui arriverà, ci siamo quasi. Ha la mia passione e la forza calcistica di nostro padre. E’ cresciuto nel Settore Giovanile e vanta anche una panchina in Serie B, ora da due stagioni milita in Serie C prima con la Pianese e ora con la Pergolettese. Ha 19 anni e un contratto con lo Spezia fino al 2023. Insomma, l’unico scarso della famiglia sono io…

Fai un “fioretto” per la salvezza…

In caso di salvezza pagherò da bere a tutti quelli che metteranno “mi piace” a questa intervista e a Calcio Spezia!

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