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Ceravolo: “Il mio Spezia-Parma? Qualcosa di magico”

L’ex attaccante crociato, ora alla Cremonese, racconta le emozioni vissute il 18 maggio 2018

Fabio Ceravolo, ex attaccante del Parma, ha parlato ai colleghi di ForzaParma dell’ultimo precedente tra crociati e Spezia. Il 18 maggio 2018 fu proprio lui a segnare contro le aquile il gol decisivo, spalancando così spalancò le porte del paradiso ai gialloblù che conquistarono la terza promozione consecutiva.

Le sue parole: “Una data storica, una serata indimenticabile, per noi è stata come una finale. Vero che non dipendeva solo dal nostro risultato però non potevamo permetterci di aver rimpianti. C’era qualche speranza, ricordo il silenzio e la concentrazione di tutti quanti nel tragitto in pullman dall’albergo al campo. Serviva anche un po’ di fortuna che però ci siamo presi meritando di vincere davanti alla curva a tinte gialloblù“.

Continua Ceravolo: “E’ stata una stagione molto particolare a due facce, condizionata dal lungo infortunio che mi ha tenuto fuori nel girone d’andata. Sapevo dentro di me che dovevo rimediare in qualche modo e ricambiare la fiducia della società. E poi indossare quella maglia era motivo d’orgoglio, bisognava onorarla ogni volta che si scendeva in campo“.

E lei lo fece realizzando il gol del provvisorio 0-1 a La Spezia.
“E’ cominciata bene, un minimo di pressione ce l’avevamo ma sbloccare subito il punteggio ci ha dato morale e ancora più fiducia. Segnare sotto i nostri tifosi fu il massimo, ricordo ancora oggi l’esplosione di gioia, l’abbraccio della panchina e quel senso di liberazione dopo la tensione accumulata in settimana“.

Cosa è successo in quei minuti finali?
“Stavamo iniziando già a pensare ai play-off e a evitare gli infortuni eppure nell’aria si avvertiva qualcosa di magico. Lo capivo osservando i tifosi e anche i miei compagni. Il boato della curva ci ha ingannato, in realtà mancavano ancora trenta secondi alla fine della partita dello Stirpe ma fortunatamente non è più accaduto nulla. L’esultanza con i tifosi? Quella resta la corsa più bella della mia carriera, ottenere una promozione a Parma è una cosa unica“.

Quale aneddoto le viene in mente?
“Avevo nascosto con lo scotch per scaramanzia la scritta “Serie A” sulle mie scarpette da calcio ma sentivo che prima o poi lo dovevo togliere perchè il sogno sarebbe diventato realtà. La mia strategia ha funzionato. E poi la bellissima festa in città, siamo scesi dal pullman in piazza tra due ali di folla e quel pazzo di Amato (Ciciretti nda) si arrampicò fino in cima alla statua di Garibaldi“.

Cosa ha rappresentato per lei la promozione a Parma?
“Sono felice di aver contribuito alla scalata, siamo rimasti nella storia. L’unico dispiacere è di aver saltato la prima parte di stagione e di non esser riuscito a dare una mano alla squadra. Da fuori ho sofferto veramente tanto ma la festa finale mi ha ripagato di tutti i sacrifici fatti“.

Domenica c’è Parma-Spezia. I crociati invertiranno la rotta?
“Sono convinto che alla lunga il Parma uscirà fuori. Nell’ultimo periodo ha cambiato tanto, giocatori e staff si devono ambientare. Ci sono tante scommesse, il ds Carli e Lucarelli hanno fatto ottime scelte che presto daranno i loro frutti. Gli auguro di fare meglio dell’anno scorso“.

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