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ESCLUSIVA CS, MIGLIORE: “LO SPEZIA E’ UNO SPOT PER IL CALCIO DELLA SERIE A”

L’ex terzino delle Aquile è doppio ex della sfida di domani: “Maggiore, Vignali e Bastoni sono l’esempio che con il lavoro si possono ottenere grandi risultati. I giocatori e Italiano meritano la salvezza per quanto di buono hanno fatto vedere quest’anno. I tifosi devono vedere lo Spezia in Serie A al “Picco”

Partito dalla Francia e dall’Olympique Lione per poi passare per il Mons in Belgio e infine approdare in Italia a Giulianova, poi Crotone e infine eccolo calcare l’erba del “Picco”.

E’ però italianissimo Francesco Migliore, colui che dal 2013, e per quattro stagioni, è stato padrone della fascia sinistra dello Spezia.

Ben 167 presenze, 5 gol e 18 assist tra campionato, Play-Off e Coppa Italia con la maglia bianca indosso.

In seguito il suo passaggio al Genoa per tentare l’avventura in Serie A e con i rossoblu sei presenze nella massima serie, più una con un gol in Coppa Italia. A Genova era stato allenato proprio da Ballardini che lo Spezia si ritroverà contro domani.

Si è ritirato presto Migliore, a 32 anni dopo la scorsa stagione chiusa alla Cremonese. Ha fatto una scelta di vita e ha scelto di tornare a vivere proprio alla Spezia dove ha aperto le sue attività e ora fa l’imprenditore.

Ma se vi state chiedendo se l’ex terzino aquilotto abbia il cuore diviso a metà per la gara di domani Migliore è pronto a spazzare via ogni dubbio in un istante.

“Se ho il cuore diviso a metà? Il Genoa mi ha permesso di esordire in Serie A, ma nello Spezia ho fatto quattro stagioni e sono legato alla città. E’ grazie al percorso fatto in maglia bianca se ho potuto esordire in Serie A e quindi mi sento tifoso dello Spezia, oltretutto mi sono trasferito a vivere proprio in città. Spero che le Aquile vincano a “Marassi”, sarebbe bello per i tifosi spezzini. Loro, più di tutti, si meritano la salvezza!

Dopo la brutta sconfitta con il Bologna lo Spezia ha reagito impattando con l’Inter. Come ha visto le Aquile contro la capolista?

Li ho visti belli agguerriti, solidi, hanno fatto una partita di sacrificio. E’ un risultato storico il punto contro l’Inter in Serie A. Una cosa incredibile, nessuno se lo aspettava. Devo dire che quest’anno i ragazzi ci stanno proprio sorprendendo. Il merito è dell’allenatore e di un gruppo che anche in partite così complicate con la forza, la voglia e la determinazione riesce sempre a spuntarla.

In questo periodo dove si fa un gran parlare di “Superlega” lo Spezia che batte Napoli, Roma in Coppa Italia, Milan e impatta con l’Inter è il miglior spot per il calcio?

Assolutamente sì! Penso che il bello del calcio e la vera passione nasca dai tifosi perchè è giusto che i tifosi di una “piccola” squadra ambiscano all’impresa di riuscire a fermare una grande, è la storia del “Davide contro Golia” che si ripete. La squadra piccola che riesce a giocare contro campioni e portare a casa risultato emozionerà sempre di più. E lo Spezia con quasi tutti giocatori provenienti dalla Serie B che riescono a fare bene in Serie A e strappare risultati alle grandi è lo spot migliore per questo sport. Con la Superlega non ci sarebbe meritocrazia. Certo capiamo benissimo che il mondo del calcio è in crisi, ma programmare vuol dire saper fare calcio. Valorizzare i vivai e i propri calciatori. A compare i calciatori più forti ci vuole un attimo, il bene del calcio lo fai in un’altro modo. Realtà come Sassuolo e Spezia, ma anche la stessa Atalanta sono il bello del calcio ed è per questo che amiamo così tanto questo sport.

Venendo alla partita di domani che gara si aspetta a “Marassi”?

Una bella partita perchè lo Spezia gioca sempre come sa: possesso palla e nessun timore reverenziale per l’avversario. Il Genoa con Ballardini ha invece molta più continuità di prima. Io l’ho avuto e ti posso assicurare che è un maestro nel dare maggiore solidità al reparto difensivo.”

Ecco la salvezza, una lotta che nelle ultime due giornate si è un po’ complicata. Che idea si è fatto lei?

In effetti la corsa alla salvezza con le due vittorie consecutive del Cagliari si è complicata, però si sapeva che tutte le squadre nelle ultime giornate avrebbero tentato l’ultimo sforzo per evitare la retrocessione. Il Cagliari ha preso Semplici apposta. Lo Spezia merita di restare in Serie A per quanto ha dimostrato sul campo. E poi tutti i tifosi vogliono rientrare al “Picco” e vedere lo Spezia in Serie A!

Ha legato la sua carriera alla maglia bianca. Che ricordi ha di quei quattro anni al “Picco”?

Tanti ricordi belli: lo Spezia è stato l’apice della mia carriera e al “Picco” sono sempre stato benissimo. Ho davvero molti bei ricordi. I vari Play-Off per cercare la promozione in massima serie, ma anche il percorso in Coppa Italia affrontando squadre di Serie A. I tifosi sono stupendi e la città è bellissima. Per questo vivo a Spezia e ho qui le mie attività. E poi anche quando, come squadra, abbiamo vissuto dei momenti negativi, siamo ne sempre usciti a testa alta.

Maggiore, Vignali e Bastoni spezzini che stanno militando in Serie A con lo Spezia cosa ne pensa?

Tre ex compagni che all’epoca della mia militanza in maglia bianca erano anche molto più giovani. E’ bello vedere giovani che hanno fatto la gavetta come loro che stanno facendo molto bene in Serie A. Sono tre ragazzi in gamba che si meritano tutto questo. E’ il “secondo sport per il calcio” che offre lo Spezia in questa sua prima stagione di Serie A: puoi arrivare anche se non sei un predestinato, ma con tantà volontà e lavoro. Loro ce l’hanno fatta!

Bastoni, tra l’altro, ricopre il suo stesso ruolo. E’ un ragazzo che è cresciuto molto, secondo lei dove può arrivare?

Pensa che quando eravamo compagni lui giocava mezzala sinistra ed era ancora un po’ acerbo. Adesso ha trovato il suo ruolo dimostrando senso della posizione e buona corsa. Deve continuare così  giocandosi al massimo le sue carte e sfruttando ogni partita per fare esperienza.  In Serie A arrivarci è bello, ma restarci è molto più difficile. E’ un livello che richiede molta concentrazione. Lui, non nascendo difensore, ha qualità e un buon mancino, lavorando tanto può solo migliorare.

Mister Italiano è un allenatore che chiede ai propri terzini di spingere molto, di essere quasi degli attaccanti aggiunti. Le sarebbe piaciuto essere allenato dal tecnico dello Spezia?

Direi di sì, era la mia caratteristica quella di spingere in avanti. In carriera mi trovavo a mio agio quando mi chiedevano di spingere per fare la sovrapposizione, arrivare al cross o al tiro, fare il “compitino” limitandomi a difendere non mi piaceva. A Spezia per esempio questo succedeva con Bjelica con cui mi trovai molto bene: sulla corsia di sinistra con Situm facevamo una grande coppia. Quindi sì, mi sarebbe piaciuto essere allenato da Italiano.

Si è ritirato relativamente presto, a 32 anni. Come mai questa scelta?

Ho fatto questa scelta perchè in parallelo con il calcio avevo le mie stanze e l’affittacamere di lusso tra Cinque Terre e La Spezia dove, tra l’altro, abbiamo avuto ospite anche la Ferragni. Inoltre stiamo aprendo il ristorante “La Regina di Manarola” in apertura a Giugno. Io vedevo a lungo termine e anche se molti mi davano del pazzo perché avrei potuto fare ancora tre o quattro anni da professionista io non volevo fare le cose a metà. Mi avevano comunque chiamato un paio di società di Serie B e anche in Serie C, ma mi sto trovando molto bene con questa nuova esperienza. E poi se penso che nel mondo del calcio anche un “mostro” come Philippe Lahm ha smesso a 33 anni…

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