L’ex centravanti aquilotto Giulio Ebagua è intervenuto in intervista ai microfoni dei colleghi de Il Secolo XIX in vista di Bari-Spezia di questo pomeriggio, gara in cui è un doppio grande ex avendo vestito entrambe le casacche. Con lo Spezia Ebagua collezionò 53 presenze realizzando 20 gol, con il Bari 2 reti in 16 presenze. Ecco le sue principali dichiarazioni.
BARI E SPEZIA SIMILI – “Bari calcisticamente è solo una La Spezia più grande e il San Nicola solo uno stadio con più luci del “Picco”, ma alla fine sono come fratelli calcistici.”
GIULIO E LO SPEZIA – “Ci sarei rimasto a vita: è una piazza stupenda per fare calcio, per la città e per i tifosi. Poi l’arrivo di Bjelica e la rivoluzione dei croati mi portò alla separazione.”
ANEDOTTI – “Ce ne sarebbero tanti da raccontare come la gara di Coppa Italia con il Genoa: Stroppa mi lascia fuori perché avevo fatto tardi la sera. Io gli dissi di fare come voleva che tanto sarei entrato e avrei segnato. E’ andata proprio così!”
I TIFOSI – “Ricordo la scritta sul muro del Picco, ‘lasciate ogni speranza o voi che entrate’. La squadra si caricava leggendolo, poi l’impatto con la Ferrovia smuoveva dentro”
LA CESSIONE – “Mi volevano cedere a tutti i costi, alla fine accettai Bari anche se al sud avevo giocato solo a Catania. Alla fine mi innamorai di tutto. Avevo un ginocchio messo male, segnai solo 2 gol, ma feci buone prestazioni. A Bari mi vogliono ancora bene e io a loro, proprio come a La Spezia.”
BARI-SPEZIA DI OGGI – “Non potrei mai fare pronostici, spero sia una bella partita e una festa. I tifosi amano le loro squadre e questo non è certo poco”