Le Aquile escono poco a poco dalla partita con gli esterni d’attacco del Sassuolo che trovano campo. I cambi di Semplici non convicono e con un attacco che produce pochissimo tenere in panchina Verde per 80′ sembra una “bestemmia calcistica“
E’ uno Spezia che parte bene e, inizialmente, intrepreta meglio la partita del Sassuolo quello che si vede nella prima mezz’ora al “Mapei Stadium“. Pressing sui portatori di palla avversari, attenzione sugli esterni d’attacco nero verdi con opportuni raddoppi, marcatura solida su Pinamonti.
Appena possibile ecco poi i “bianchi” scaternarsi in ripartenza soprattutto con un Agudelo mobilissimo che non dà punti di riferimento: il problema è che tutto questo lavoro produce pochissimo in fase offensiva se non una conclusione di Caldara che impegna Consigli e due tiri di Nzola che non trovano lo specchio.
Quando al 34° Berardi coglie una clamorosa traversa a portiere battuto lo Spezia si scioglie piano piano. Nel recupero del primo tempo ci vuole un miracolo di Dragowski per dire andare all’intervallo in parità dicendo di no a Matheus Henrique e a inizio ripresa il portierone polacco ci mette di nuovo i guantoni per respingere il destro potente di Rogerio.
Lo Spezia perde terreno, gli esterni del Sassuolo prendono campo e alla fine su una giocata sbagliata ecco la frittata: Laurentié conclude e Amian salva con la mano. Netto il rigore che Ghersini concede con il VAR e che Berardi realizza, nonostante Dragowski avesse intuito, per il gol partita.
I cambi di Semplici (Esposito e Zurkowski apparsi veramente sottotono) apportano solo confusione a uno Spezia che esce dalla partita e si ritrova solo nel finale con Nzola che “cestina” in curva un centro di Nikolaou e Caldara che trova il miracolo di Consigli, ma dopo una giocata di Cipot giudicata con la mano da Ghersini che invalida tutto.
Un brutto K.O., un passo indietro evidente anche nell’atteggiamento, una partita che costa anche la squalifica di Nzola (LEGGI QUI) che salterà la prossima gara del “Picco” contro la Salernitana. In gare come queste bisogna badare al sodo e giocare con la bava alla bocca e così doveva essere per dare continuità alla splendida vittoria sull’Inter.
Concludiamo che un Verde per 80′ minuti in panchina in una gara in cui tutto l’attacco dello Spezia produce pochissimo è, per noi, una “bestemmia calcistica“.
LA PARTITA
Parte benissimo lo Spezia che gioca meglio per mezz’ora rendendosi pericoloso con Caldara e due volte con Nzola. Il Sassuolo esce dal guscio nel finale di frazione e centra una clamorosa traversa al 34° con Berardi e in pieno recupero ci vuole un miracolo di Dragowski per dire di no a Matheus Henrique liberato a tu per tu con il portiere aquilotto dal traversone dalla destra di Thorsvedt.
Ripresa che inizia ancora con una grande parata di Dragowski a dire di no al destro potente di Rogerio. Al 69° Dragowski esce male, la palla arriva a Laurentié che calcia in porta con Amian che salva con la mano: rigore con l’ausilio del VAR. Dal dischetto il gol di Berardi nonostante il portiere dello Spezia avesse intuito. Le Aquile non ci sono e il Sassuolo rischia il raddoppio trovando il palo esterno all’80° con la gran conclusione del neo entrato Harroui. Solo nel finale si rivede lo Spezia: prima Nikolaou centra per Nzola che “cestina” il tutto con un sinistro al volo fuori misura e con la probabile posizione di off-side. Poi, al 95°, Cipot fa da sponda per Caldara che chiama al miracolo Consigli, ma il giovane sloveno aveva toccato il pallone con la mano e Ghersini fischia fallo.
I cambi di Semplici non apportano modifiche all’andamento della gara, se non un Verde ispirato che si poteva sicuramente inserire prima, che si conclude con la vittoria del Sassuolo che dalla mezz’ora del primo tempo ha sicuramente intrepretato meglio la sfida rispetto allo Spezia.
IL TABELLINO
Sassuolo-Spezia 1-0
Marcatore: 71° [Rig.] Berardi (S)
Note: ammoniti Nzola (S) e Amian (S), angoli 3-5, recuperi 2′ e 6′
SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Toljan, Erlic, Ferrari, Rogerio; Thorstvedt (58° Frattesi), Maxime Lopez (75° Harroui), Henrique; Berardi (86° Marchizza), Pinamonti (75° Defrel), Laurienté (75° Bajrami). Allenatore: Dionisi.
A disp.: Pegolo, Russo, Romagna, Obiang, Alvarez, Ceide.
SPEZIA (4-2-3-1): Dragowski; Amian, Ampadu, Caldara, Nikolaou; Bourabia (80° Verde), Ekdal (65° Esposito); Gyasi (80° Shomurodov), Agudelo (75° Cipot), Maldini (65° Zurkowski); Nzola. Allenatore: Semplici.
A disp.: Marchetti, Zovko, Wisniewski, Salva Ferrer, Sala, Beck, Kovalenko, Verde, Shomurodov, Krollis.
Arbitro: Sig. Davide Ghersini
Assistenti: Passeri-Costanzo Iv: Miele G. Var: Abbattista Avar: Paganessi
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Lo Spezia dura fino alla traversa di Berardi, poi esce il Sassuolo che fa suoi i 3 punti
Le Aquile escono poco a poco dalla partita con gli esterni d’attacco del Sassuolo che trovano campo. I cambi di Semplici non convicono e con un attacco che produce pochissimo tenere in panchina Verde per 80′ sembra una “bestemmia calcistica“
E’ uno Spezia che parte bene e, inizialmente, intrepreta meglio la partita del Sassuolo quello che si vede nella prima mezz’ora al “Mapei Stadium“. Pressing sui portatori di palla avversari, attenzione sugli esterni d’attacco nero verdi con opportuni raddoppi, marcatura solida su Pinamonti.
Appena possibile ecco poi i “bianchi” scaternarsi in ripartenza soprattutto con un Agudelo mobilissimo che non dà punti di riferimento: il problema è che tutto questo lavoro produce pochissimo in fase offensiva se non una conclusione di Caldara che impegna Consigli e due tiri di Nzola che non trovano lo specchio.
Quando al 34° Berardi coglie una clamorosa traversa a portiere battuto lo Spezia si scioglie piano piano. Nel recupero del primo tempo ci vuole un miracolo di Dragowski per dire andare all’intervallo in parità dicendo di no a Matheus Henrique e a inizio ripresa il portierone polacco ci mette di nuovo i guantoni per respingere il destro potente di Rogerio.
Lo Spezia perde terreno, gli esterni del Sassuolo prendono campo e alla fine su una giocata sbagliata ecco la frittata: Laurentié conclude e Amian salva con la mano. Netto il rigore che Ghersini concede con il VAR e che Berardi realizza, nonostante Dragowski avesse intuito, per il gol partita.
I cambi di Semplici (Esposito e Zurkowski apparsi veramente sottotono) apportano solo confusione a uno Spezia che esce dalla partita e si ritrova solo nel finale con Nzola che “cestina” in curva un centro di Nikolaou e Caldara che trova il miracolo di Consigli, ma dopo una giocata di Cipot giudicata con la mano da Ghersini che invalida tutto.
Un brutto K.O., un passo indietro evidente anche nell’atteggiamento, una partita che costa anche la squalifica di Nzola (LEGGI QUI) che salterà la prossima gara del “Picco” contro la Salernitana. In gare come queste bisogna badare al sodo e giocare con la bava alla bocca e così doveva essere per dare continuità alla splendida vittoria sull’Inter.
Concludiamo che un Verde per 80′ minuti in panchina in una gara in cui tutto l’attacco dello Spezia produce pochissimo è, per noi, una “bestemmia calcistica“.
LA PARTITA
Parte benissimo lo Spezia che gioca meglio per mezz’ora rendendosi pericoloso con Caldara e due volte con Nzola. Il Sassuolo esce dal guscio nel finale di frazione e centra una clamorosa traversa al 34° con Berardi e in pieno recupero ci vuole un miracolo di Dragowski per dire di no a Matheus Henrique liberato a tu per tu con il portiere aquilotto dal traversone dalla destra di Thorsvedt.
Ripresa che inizia ancora con una grande parata di Dragowski a dire di no al destro potente di Rogerio. Al 69° Dragowski esce male, la palla arriva a Laurentié che calcia in porta con Amian che salva con la mano: rigore con l’ausilio del VAR. Dal dischetto il gol di Berardi nonostante il portiere dello Spezia avesse intuito. Le Aquile non ci sono e il Sassuolo rischia il raddoppio trovando il palo esterno all’80° con la gran conclusione del neo entrato Harroui. Solo nel finale si rivede lo Spezia: prima Nikolaou centra per Nzola che “cestina” il tutto con un sinistro al volo fuori misura e con la probabile posizione di off-side. Poi, al 95°, Cipot fa da sponda per Caldara che chiama al miracolo Consigli, ma il giovane sloveno aveva toccato il pallone con la mano e Ghersini fischia fallo.
I cambi di Semplici non apportano modifiche all’andamento della gara, se non un Verde ispirato che si poteva sicuramente inserire prima, che si conclude con la vittoria del Sassuolo che dalla mezz’ora del primo tempo ha sicuramente intrepretato meglio la sfida rispetto allo Spezia.
IL TABELLINO
Sassuolo-Spezia 1-0
Marcatore: 71° [Rig.] Berardi (S)
Note: ammoniti Nzola (S) e Amian (S), angoli 3-5, recuperi 2′ e 6′
SASSUOLO (4-3-3): Consigli; Toljan, Erlic, Ferrari, Rogerio; Thorstvedt (58° Frattesi), Maxime Lopez (75° Harroui), Henrique; Berardi (86° Marchizza), Pinamonti (75° Defrel), Laurienté (75° Bajrami). Allenatore: Dionisi.
A disp.: Pegolo, Russo, Romagna, Obiang, Alvarez, Ceide.
SPEZIA (4-2-3-1): Dragowski; Amian, Ampadu, Caldara, Nikolaou; Bourabia (80° Verde), Ekdal (65° Esposito); Gyasi (80° Shomurodov), Agudelo (75° Cipot), Maldini (65° Zurkowski); Nzola. Allenatore: Semplici.
A disp.: Marchetti, Zovko, Wisniewski, Salva Ferrer, Sala, Beck, Kovalenko, Verde, Shomurodov, Krollis.
Arbitro: Sig. Davide Ghersini
Assistenti: Passeri-Costanzo Iv: Miele G. Var: Abbattista Avar: Paganessi
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