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Vecchio: “A Modena per centrare la vittoria: magari con i gol di Falcinelli e Di Serio”

Il tecnico della Primavera firmò l'ultimo successo dello Spezia al "Braglia": "Benvenuto e Di Giorgio stanno crescendo tanto: deciderà Macìa"

Fu l’ex capitano aquilotto, e ora allenatore della formazione Primavera, Giuseppe Vecchio a “griffare” l’ultima vittoria dello Spezia in casa del Modena ben 29 anni orsono. L’ex attaccante dei bianchi è intervenuto ai microfoni dei colleghi de La Nazione: ecco le sue principali dichiarazioni in vista del match di domenica prossima al “Braglia“.

I RICORDI DI QUELLA SQUADRA –Un gruppo stupendo composto da ragazzi che giocavano con passione e voglia. Avevamo attaccamento alla maglia, senso di appartenenza e eravamo molto radicati nel tessuto sociale spezzino. Una grande famiglia. Un calcio diverso, fatto di sentimenti e romanticismo. Eravamo allenati da un grandissimo mister come Onofri, formidabile durante la settimana, incontenibile la domenica quando litigava con tutti. E poi c’era un ds come Fiorini che era capace di creare un’empatia unica con il gruppo“.

LA VITTORIA AL “BRAGLIA” –Il Modena era una delle candidate alla Serie B. I padroni di casa si portarono in vantaggio con un rigore di Pellegrini, ma noi lottammo fino alla fine e al 93’ riuscii a realizzare il gol del pareggio con un tapin in scivolata. La nostra esultanza divenne apoteosi un minuto dopo quando, su azione di contropiede, Zian realizzò il 2 a 1 con la complicità di Mezzetti. Ricordo ancora la nostra gioia irrefrenabile e il battibecco tra l’allora presidente degli emiliani Farina e Onofri. Era una squadra da un cuore immenso, che non mollava mai“.

FORZA AQUILE –Mi auguro con tutto il cuore che la squadra di D’Angelo possa replicare la nostra impresa di 29 anni fa, spero che la nostra vittoria passi nel dimenticatoio a beneficio di un nuovo successo con i gol di Falcinelli e Di Serio“.

I CONSIGLI AI SUOI RAGAZZI –A loro ripeto sempre che un aquilotto deve avere passione per ciò che si fa, senso di appartenenza e rispetto per la storia del club. Chi gioca nello Spezia sa che non deve mollare mai, deve mettere il cuore oltre tutto perché la storia delle Aquile è questa. È la gente spezzina che chiede questo spirito e noi lo dobbiamo rispettare. Quando indossano la maglia bianca devono avere i brividi“.

DI GIORGIO, BENVENUTO E GLI ALTRI –Stiamo facendo un percorso da tre anni con i ragazzi 2005 che sta dando i suoi frutti e stiamo preparando i 2006 per la prossima stagione. Dei 30 giocatori in totale, 27 sono del territorio. Il nostro obiettivo è preparare giocatori per la prima squadra, un po’ com’è successo con Candelari. Di Giorgio e Benvenuto sono due atleti cresciuti tanto, deciderà il direttore Macia“.
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