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Canovi: “Thiago Motta sarebbe rimasto allo Spezia”

Il procuratore dell’attuale allenatore del Bologna svela dei retroscena: “Thiago chiese chiarimenti per alcune situazioni che non dovevano ripetersi la stagione successiva, ma gli risposero con la separazione consensuale.

Intervistato dal collega de La Nazione Fabio Bernardini il procuratore Alessandro Canovi, che assiste anche l’ex tecnico aquilotto Thiago Motta ora sulla panchina del Bologna, ha fatto il punto sulla retrocessione delle Aquile e sulla mancata riconferma del tecnico italo-brasiliano.

Ecco i passaggi principali dell’intervista:

THIAGO CONIO’ UNA SQUADRA BATTAGLIERA –Premesso che ho il massimo rispetto di Gotti e Semplici, la stagione 2021-2022 è stata indubbiamente incredibile considerando le problematiche del mercato chiuso, del Covid in ritiro. Ricordo ancora la prima partita ufficiale, in Coppa Italia, contro il Pordenone, con soli undici giocatori arruolati. Thiago è riuscito nell’impresa di portare la squadra alla salvezza facendo capire ai suoi giocatori che ogni partita andava affrontata alla morte. Ha coniato una squadra battagliera“.

RICHIESTA DI CHIARIMENTI RSPOSTO CON RISOLUZIONE –A fine campionato Thiago ha chiesto chiarimenti al club per evitare il ripetersi in futuro di determinate situazioni che si erano verificate e che tralascio. La risposta è stata una proposta consensuale di risoluzione del contratto che Thiago ha accettato“.

THIAGO VOLEVA RIMANERE MA NON A QUALSIASI CONDIZIONE – “Sicuramente, ma non a qualsiasi condizione. Sia ben chiaro che per la separazione di Motta dallo Spezia non si deve parlare di esonero o di dimissioni. È stato un accordo consensuale, redatto rapidamente, osservato con grande professionalità sia da Thiago che dal club“.

DISPIACERE PER LA RETROCESSIONE – “È chiaro che è dispiaciuto per la retrocessione delle Aquile visto che è rimasto legato a Spezia e agli spezzini. La sintesi del forte legame di Thiago è stata l’ultima partita disputata al ‘Picco’, con quell’abbraccio alla curva“.

SPEZIA AMBIENTE FAVOLOSO – “Anche per me la retrocessione dello Spezia è un enorme dispiacere e un’infinita tristezza. Quello di Spezia è un ambiente favoloso che ho imparato a conoscere e apprezzare, so benissimo quanto gli spezzini siano attaccati alla squadra. Vedere adulti e bambini piangere mi ha fatto male“.

SQUADRA DIVERSA PRIMA E DOPO IL MONDIALE – “Diciamo che non la speravo. Forse alla squadra è mancato lo spirito combattivo necessario quando è tornata a lottare per la salvezza, psicologicamente non era preparata. Ho visto una squadra diversa prima e dopo il Mondiale. Poi ci si è messa anche un po’ di sfortuna, anche nello spareggio“.

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