Di seguito la seconda parte dell’intervista rilasciata dal calciatore aquilotto a Fanpage.it.
GLI IDOLI – “In passato il mio idolo era Alessandro Del Piero. Poi ho cambiato ruolo e provavo a emulare Claudio Marchisio. Se dovessi dirti dei calciatori forti contro cui ho giocato in questi due anni ti farei i nomi di Theo Hernandez, Hakimi, Dumfries e Milinkovic-Savic”.
LA PROMOZIONE IN SERIE A – “È stata una gioia immensa perché è stato un momento spettacolare. Non ho giocato la finale ma eravamo tutti coinvolti e dopo il salvataggio di Vignali aspettavamo solo il fischio finale per esultare. Un momento incredibile. Nessuno dava lo Spezia tra le candidate per salire ed è stato strepitoso”.
IL CALCIOMERCATO – “Secondo me si potrebbe anche chiudere prima dell’inizio dei tornei ma è così e non ci possiamo fare nulla. Poi io sono sempre andato via l’ultimo giorno di mercato nella mia carriera, tranne una volta. Noi siamo professionisti e quindi lavoriamo sempre dando il massimo, ma la pressione si sente se c’è una trattativa in corso”.
L’EPISODIO CON REBIC IN MILAN-SPEZIA DELLA SCORSA STAGIONE – “Ci ho ripensato spesso a quell’intervento. Io in quel momento lì sono andato in scivolata per prendere il pallone e dai video sembra che lo tocco prima io di lui, perché metto il piede davanti. Per alcuni faccio fallo, per altri è fallo a mio favore. Poi non lo so, è stato tutto velocissimo ma si è parlato per mesi di una cosa che è durata una frazione di secondo e di cui nessuno avrebbe mai detto nulla se il tiro successivo non fosse finito in porta. È stato un insieme di combinazioni che ha portato ad un vero caso, però non dobbiamo ricordare solo alcuni episodi e dimenticarne altri. Quello che è successo a noi con la Lazio è altrettanto grave ma non ha avuto lo stesso rilievo”.
OBIETTIVI PER LA NUOVA STAGIONE – “Cercheremo di fare un campionato simile ai due precedenti e lottare ogni partita per portare a casa un’altra salvezza. Il primo obiettivo è sempre lo stesso, quello viene in più è tutto guadagnato”.