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L’editoriale – Ivan Provedel e l’ostracismo di Roberto Mancini

Il portiere dello Spezia è reduce da un’icrendibile stagione in Serie A che lo ha messo in vetrina anche per il prossimo calciomercato, ma l’allenatore dell’Italia gli ha preferito l’ultra 35enne e retrocesso Sirigu. Anche in attacco Verde avrebbe meritato una chance

Ieri sera la sconfitta di Wembley dell’Italia contro l’Argentina è stata più netta del 3-0 finale.

Sul piano del gioco gli Azzurri sono stati dominati dall’Albiceleste e solo qualche buona parata di Donnarumma ha evitato un passivo peggiore.

A bocce ferme il giorno dopo sorgono legittime alcune domande.

Ma se dopo la mancata qualificazione al Mondiale in Qatar, la seconda consecutiva per l’Italia, a opera della Macedonia del Nord si voleva ripartire con un nuovo corso come mai non sono stati presi in considerazione alcuni elementi che hanno brillato durante la stagione di Serie A?

Il caso dei portieri è quello che balza di più agli occhi!

Ok Donnarumma che è giovane ed è il portiere del presente e anche del futuro della Nazionale.

Ecco però che con lui è stato chiamato Cragno retrocesso con il Cagliari con un’annata altalenante a livello di prestazioni personali.

Ecco poi Meret che si è diviso la titolarità con Ospina nel Napoli e quando ha giocato non ha sempre convinto.

E infine ciliegina sulla torta la convocazione per un Sirigu retrocesso con il Genoa e ormai ultra 35enne, una convocazione che stona parecchio.

Il rendimento del portierone aquilotto: tra i tre migliori di Serie A

Stona parecchio soprattutto se si pensa all’incredibile stagione di Ivan Provedel.

Il portiere dello Spezia è stato, per rendimento, di gran lunga uno dei migliori di Serie A insieme a Maignan del Milan e Vicario dell’Empoli.

E se sulle tracce del 28enne portiere friulano delle Aquile si sono messe squadre proprio come il Napoli, che lo preferirebbe proprio a Meret, Lazio e Fiorentina qualcosa di buono il ragazzo in maglia bianca deve aver fatto per forza di cose.

Non si capisce dunque questo ostracismo nei suoi confronti da parte di Roberto Mancini.

Un’occasione per Verde di portare freschezza e fantasia in un’attacco senza idee

Se poi passiamo all’attacco non è che l’Italia abbia creato granché là davanti dove si è visto addirittura un Bernardeschi reduce da una stagione tutt’altro che esaltante con la Juventus schierato titolare con la maglia N°10.

E del resto se il 10 dell’Italia è l’ormai ex giocatore bianconero e quello dell’Argentina un certo Leo Messi si capisce ancora meglio il divario tecnico tra le due formazioni.

Allora perché non provare a puntare magari su un giocatore come Daniele Verde reduce dalla seconda grande annata in Serie A con la maglia dello Spezia?

Certo in questo caso, rispetto a quello di Provedel che è lapalissiano meriti la convocazione, potremmo essere un po’ di parte.

Però dopo aver visto un giocatore come Verde capace di saltare l’uomo, creare superiorità numerica, siglare gol spettacolari e fornire assist geniali e aver visto gli attuali esterni offensivi dell’Italia un po’ di voglia di vederlo alla prova in Azzurro credo sia naturale possa venirci.

Non ci resta che aspettare fiduciosi le prossime occasioni sperando che veramente tutti i papabili alla convocazione, magari anche Maggiore e Bastoni da tenere in considerazione, vengano presi in considerazione da Mancini.

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