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ESCLUSIVA CS – Verde: “Che gioia questa salvezza! Nessuno credeva in noi, il nostro Gruppo ha risposto alla grande!”

verde

Il N°10 dello Spezia ospite del nostro quotidiano: “I tifosi mi hanno fatto emozionare tanto premiandomi come miglior giocatore di questa stagione. La N°10 dello Spezia un grande onore. Thiago Motta e Italiano allenatori simili. Ora le vacanze poi tornerò a Spezia.

In un calcio sempre più muscolare e tattico, dove sembra contare di più l’altezza e la fisicità dei giocatori rispetto al talento, la tecnica, l’estro e la classe poter ammirare da due stagioni sul manto erboso dello stadio “Picco” le giocate di Daniele Verde è un piacere per gli occhi degli amanti del calcio, specialmente se tifosi delle Aquile.

Oggi abbiamo il piacere di avere come nostro ospite proprio il N°10 dello Spezia che ha appena conquistato la seconda salvezza consecutiva con il club bianco venendo anche premiato come miglior giocatore aquilotto della stagione 2021/2022.

Partiamo dalla partita di domenica: doveva essere una festa, ma i tifosi hanno messo in scena ciò che non si dovrebbe vedere su gli spalti un campo di calcio. Come l’avete vissuta voi giocatori?

Sicuramente quando vediamo queste scene fa male sia al calcio che a noi personalmente, doveva essere una festa per chiudere in bellezza tutto il percorso fatto. Speriamo che non si rivedano mai più cose del genere perchè ci ha toccato veramente.

Con tutti i problemi affrontati, dalle amichevoli non disputate al cluster covid fino al calciomercato bloccato, si può affermare che quella che avete compiuto quest’anno sia un’impresa ancora maggiore della scorsa stagione?

Penso proprio di sì perché non fare preparazione e allenarsi soltato singolarmente con l’aggiunta del mercato bloccato è stata veramente dura. Veramente poche persone credevano in noi: la forza del nostro Gruppo ha risposto bene e la salvezza di questa stagione è stata veramente il doppio della gioia rispetto all’anno precedente.

Nel corso di queste due stagioni è entrato nel cuore dei tifosi aquilotti. Come descriverebbe il suo rapporto con la tifoseria?

Ho lasciato un pezzo di cuore qua dove mi hanno amato dal primo giorno. Questo amore l’ho ricambiato sul campo, ma anche personalmente. Persone fantastiche che mi hanno sempre sostenuto fino alla fine. Una città intera che porterò nel cuore per sempre.

Ha giocato all’estero in Spagna al Valladolid e ad Atene con l’AEK dove i tifosi sono caldissimi. Similitudini con la “torcida” aquilotta?

Abbiamo una tifoseria che ci ha sostenuto fino alla fine e il calore del nostro pubblico non è mai mancato. Ad Atene i tifosi allo stadio sono di più, ma il calore che si sente a Spezia è lo stesso

E’ stato votato dai tifosi miglior giocatore della stagione: una bella gratificazione?

Non me l’aspettavo, mi ha emozionato veramente tanto! L’amore di queste persone l’ho sentito fino a fondo. Essere premiato così mi ha moltiplicato l’amore verso questi tifosi!

Come è stato il suo rapporto con Thiago Motta?

Non c’è mai stato un conflitto tra di noi, nell’arco del tempo ci siamo conosciuti meglio e ci siamo capiti. Lui ha tirato fuori il meglio da me e io l’ho aiutato in questo. Penso che fosse solo una questione di tempo.

Che differenze ha trovato tra il tecnico italo brasiliano e mister Italiano?

Sono persone simili che intendo il calcio allo stesso modo essendo entrambi ex giocatori. Anche Thiago è molto propositivo come lo era mister Italiano. Alla fine, sul modo di giocare e affrontare l’avversario, non c’era una grande differenza.

Quando a inizio stagione spesso non partiva titolare si è posto delle domande o ha magari mai pensato di cambiare casacca?

In rosa c’era vasta scelta e non mi sono mai posto il problema. Ho sempre cercato di mettermi sempre a disposizione dell’allenatore. A volte c’è bisogno di cambiare. Non ho mai avuto problemi di partire dalla panchina.

Ha rinnovato fino al 2025: il suo futuro sarà ancora con la maglia bianca indosso?

“Penso giorno dopo giorno, io sono dello Spezia. Ora mi godrò le vacanze e poi ritornerò qua sicuramente!”

E se Italiano le proponesse di raggiungerlo alla Fiorentina?

Sarà un a scelta che dovrò prendere se dovesse arrivare la chiamata. Io penso di restare allo Spezia, poi nel caso valuteremo le offerte.

Se dovesse pensare a un suo ulteriore step di crescita professionale da chi le piacerebbe essere allenato?

Nuovamente da Vincenzo Italiano già lo conosco e già so tutto di lui.

Lei è napoletano cresciuto nel Settore Giovanile della Roma e gioca con il N°10 sulle spalle. Maradona e Totti i suoi modelli o c’è qualcun altro a cui si ispira?

Sono state due icone del calcio e può essere solo un onore. Poche persone possono ispirarsi a loro. Per me indossare la maglia N°10 dello Spezia è un onore! Il calcio è legato da sempre alla N°10 e con questa maglia indosso c’è solo da divertirsi.

Il gol alla Lazio della scorsa stagione è il suo più bello in carriera?

Si penso di sì!

Ma non è bastato per vincere il “Premio Puskas”…

Al Puskas partecipano tutte le categorie del mondo e quindi è veramente difficile vincerlo.

In un calcio sempre più muscolare e tattico c’è grande bisogno di giocatori come Daniele Verde, giocatori che saltano l’uomo, fanno giocate e hanno colpi incredibili. E’ d’accordo su questa mia teoria?

Io sono d’accordo aldilà delle menzione del giocatore. Anche se sono già anni che gioco ho avuto la fortuna di vivere giocatori veramente di qualità. Il calcio deve tornare a sfornare giocatori di talento e sostenere questa teoria.

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