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L’aquilotto Gyasi: “Che emozione l’incontro con CR7. Ora sogno una nuova salvezza con lo Spezia”

L’attaccante ghanese protagonista di una lunga intervista per “AM”, inserto del Corriere dello Sport.

L’attaccante aquilotto Emmanuel Gyasi è stato protagonista di una lunga intervista pubblicata su “AM”, inserto presente nell’edizione odierna del Corriere dello Sport.

Il ghanese ha ripercorso la sua carriera dai primi calci ad oggi. Non sono mancate parole sull’emozionante incontro con l’idolo Cristiano Ronaldo avvenuto nel corso della passata stagione. E alla domanda inerente al prossimo obiettivo Gyasi ha risposto senza dubbi: “Festeggiare una nuova salvezza con lo Spezia”.

Di seguito le parole del calciatore dello Spezia:

I PRIMI CALCI AL PALLONE – “Dai 5 agli 11-12 anni ho vissuto in Ghana. È lì che mi sono innamorato del calcio e ho cominciato a sognare di imitare il mio primo idolo: Ronaldinho. Era il mio preferito, il brasiliano. Ogni sua giocata era gioia e io cercavo di copiarlo. La domenica, dopo la Messa, giocavo delle partite interminabili con i miei amici. Campi in terra, senza nemmeno un filo d’erba, e tutti scalzi. Divertimento puro, ma nessuno ci stava a perdere!”.

GLI IDOLI – “Penso spesso a quei momenti, non dimentico le mie origini. Quelle partitine mi hanno trasmesso la fame che mi ha portato dal giocare scalzo in Africa fino alla Serie A con lo Spezia e poi a… CR7. Ronaldinho era il mio mito da bambino, ma crescendo mi sono appassionato a Cristiano Ronaldo, tuttora il mio modello. È stato pazzesco affrontarlo lo scorso anno”.

L’INCONTRO CON CR7 – “Mi vengono ancora i brividi. Quando l’ho incrociato in Spezia-Juventus ho trovato il coraggio per andare a salutarlo e gli ho detto: “Cristiano, sei un esempio per me e per tutti”. Lui mi ha risposto: “Continua a lavorare e a coltivare i tuoi sogni”. Alla partita di ritorno, a Torino, CR7 mi è venuto a cercare per darmi la sua maglia. In quel momento ho rischiato di svenire…”.

LA PASSIONE PER RONALDINHO – “Non so se riuscirei a fargli delle domande, ma una cosa gliela direi: grazie. Sì, grazie perché Ronaldinho è uno che con il suo calcio e le sue giocate ha trasmesso felicità a tanti bambini come me”.

I PROSSIMI OBIETTIVI – “Festeggiare una nuova salvezza con lo Spezia e poi andare al Mondiale con il Ghana. A marzo ho debuttato in Nazionale ed è stata una esperienza fantastica: farò di tutto per meritarmi la convocazione per il Qatar. Peccato che non ci saranno gli azzurri, ma nel caso ci penserò io a portare un po’ di Italia alla Coppa del mondo. Nel nostro girone c’è anche il Portogallo di Cristiano Ronaldo: incredibile!”.

DIFFERENZE TRA ITALIA E GHANA – “Il prepartita è differente, soprattutto il trasferimento dall’hotel allo stadio. In Italia si cerca la concentrazione singolarmente, ognuno con le proprie cuffie nelle orecchie. Mentre con il Ghana quel tragitto è una festa della musica: si canta tutti a squarciagola per caricarsi. Mi ha colpito anche la passione della gente per la Nazionale. In Ghana ho una fondazione per aiutare le persone del posto: mi piacerebbe portare ad Accra anche i miei compagni dello Spezia”.

TOP PLAYER GHANESE – “In generale, dico Mohammed Kudus, 21enne mezzala-trequartista dell’Ajax. Non lo conoscevo bene e mi ha impressionato con il Ghana”.

L’AVVERSARIO PIU’ FORTE –Leao. Il milanista ha una falcata pazzesca”.

RUOLO PREFERITO – “Sono un esterno, ma il mio ruolo è dove mi schiera l’allenatore a seconda delle necessità. Più avanti o più indietro non fa differenza. Italiano e Thiago Motta sono diversi, ma entrambi mi hanno insegnato molto”.

IL GOL PIU’ PESANTE – “La rete che è valsa la promozione in Serie A dello Spezia: è un pezzo di storia. Adesso mi piacerebbe segnarne una in rovesciata”.

I LUIGHI DEL CUORE – “Sono due: Porto Venere e lo stadio Picco”.

STIPENDIO E SFIZI –Mi interessa soltanto far star bene i miei genitori. Ho comprato loro una casa vicino a Torino, Mamma lavora in Comune. Il prossimo regalo sarà costruirne una in Ghana”.

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