Il Capitano dello Spezia in intervista ai colleghi de Il Secolo XIX: “Io e Simone abbiamo spiegato bene ai compagni cosa volesse dire per la gente di Spezia la partita con il Genoa. Dobbiamo trovare continuità. Questa squadra crescerà con il tempo.“
Intervistato da Armando Napoletano de Il Secolo XIX il Capitano dello Spezia Giulio Maggiore è tornato sulla grande vittoria ottenuta dallo Spezia nel derby di “Marassi” contro il Genoa.
NON UNA PARTITA COME LE ALTRE – «La sentivo, io e Simone Bastoni abbiamo spiegato per tutta la settimana alla squadra cos’era questa storia. Cosa si aspettava la gente venuta dalla Spezia. Credo che abbiano capito tutti».
IL PUBBLICO NEGLI STADI – «Senza pubblico il calcio si spegne, anche in una gara come questa, sofferta, sentire i tifosi di casa che incitano i propri giocatori, stimola anche te».
CONTINUITA’ e LOTTA SALVEZZA – «La vera svolta questa squadra la avrà quando comincerà a fare alcuni risultati consecutivi. Quando sarà capace, e ci siamo vicini, anche a fare un punto in un match che magari non riesci a vincere ma che potresti perdere, com’è accaduto nel recente. Sarà una lotta salvezza sofferta, come deve essere per lo Spezia, non dimentichiamo chi siamo rispetto a tanti altri club. Il nostro è un compito complesso, spero di ripetere l’impresa di un anno fa. La salvezza dipende da noi in primis, poi dalle altre. Dobbiamo essere bravi a rimanere in gioco fino alla fine, e coinvolgere anche quelle squadre oggi appena sopra: Udinese, che deve recuperare gare, e la stessa Sampdoria che ha qualità.”
THIAGO MOTTA – “Credo che Motta sia una persona vera, un uomo vero. Era alla prima esperienza dall’inizio con un club di A e, come avviene per un giocatore, hai bisogno di tempo e di capire. Se ha qualcosa da dire te lo dice, accetta il confronto. Credo che anche lui abbia avuto bisogno di tempo, come noi»
DIFFERENZE E SIMILITUDINI TRA I DUE SPEZIA IN A – “Sono diverse, fatte con concetti diversi. Noi un anno fa venivamo da un ciclo e da una promozione. Lo scorso anno gli stranieri erano poco conosciuti, ma hanno fatto ottimo campionato. Dico Ismajli, Sena, Estevez. Ora parli di giocatori magari altrettanto forti e giovani. Per capire questa squadra bisogna ragionare su un periodo lungo.“