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Jacopo Sala, l’uomo giusto (finalmente) al posto giusto

Thiago Motta lo ha riportato nel suo antico ruolo di mediano che aveva già ricoperto al Chelsea, all’Amburgo e in parte all’Hellas Verona

Ne è passata di acqua sotto i ponti dalla sconfitta patita la scorsa stagione in casa del Crotone.

Fu probabilmente quello, dopo gli errori commessi contro il Sassuolo, il punto più basso toccato a livello di prestazioni personali da Jacopo Sala con la maglia dello Spezia.

Tanto che Italiano, a furor di popolo, decise di accantonare l’allora terzino destro il quale visse il resto della stagione da separato in casa.

A gennaio i tentativi di cessione, tra tutti i più interessati sembravano i turchi del Fatih Karagmuruk, non andarono a buon fine.

E Sala rimase ad allenarsi a parte e non venne mai più convocato.

Nuovo allenatore, vecchio ruolo, nuovo inizio

Quest’estate con l’arrivo di Thiago Motta la nuova chance per Sala, chance che il primo storico acquisto in Serie A dello Spezia non si lascia scappare.

L’allenatore italo brasiliano ha l’intuizione di riportare al suo vecchio ruolo il buon Jacopo.

E’ sì perché Sala non nasce terzino destro, ma bensì centrocampista.

Cresciuto nelle giovanili dell’Atalanta è poi emigrato all’estero: prima l’Inghilterra con il Chelsea.

In “blues” completa il suo apprendimento a livello di giovanili disputando 43 partite in cui sigla ben 11 reti.

Il suo idolo diventa ben presto Frank Lampard, uno che da centrocampista centrale segnava quanto un’attaccante, mica uno qualunque.

A credere in lui e lanciarlo nel “calcio dei grandi” è l’Amburgo che lo acquista dalla londinese formazione di patron Abramovic.

In Bundesliga gioca probabilmente quella che è una delle sue migliori stagione con 21 partite e 1 gol.

Prestazioni importanti che lo riportano alla ribalta anche in Italia dove lo ingaggia l’Hellas Verona.

Sala è ancora giovane, è un prospetto di cui si dice un gran bene ed è nel girone della Nazionale Italiana Under21.

Al “Bentegodi” condivide il cerchio di centrocampo con un giovane Jorginho e con l’esperto Donati calandosi con la giusta mentalità e chiudendo un biennio importante con 52 presenze, 3 gol e 4 assist.

Se ne invaghisce la Sampdoria che lo ingaggia, ma a Genova lo spostano sull’esterno e anche se le presenze in tre campionati e mezzo saranno 66 il suo rendimento cala vistosamente: nessuna rete all’attivo e appena 2 assist serviti.

Passa alla neo promossa SPAL, ma a Ferrara va anche peggio con 16 presenze e la retrocessione in Serie B.

L’inferno e la rinascita

Il resto è storia nota: lo ingaggia lo Spezia, ma l’avvio è disastroso.

Nel primo campionato in maglia bianca 7 presenze tra campionato e Coppa Italia e poi eccolo messo fuori rosa per i continui grossolani errori.

Il suo riscatto avviene con l’arrivo in panchina di Thiago Motta che come detto in precedenza ha l’intuizione di riportarlo al vecchio ruolo di mediano.

Una posizione in cui Sala fornisce copertura alla difesa, recupera palloni, fa ripartire l’azione e, qualche volta, riesce anche a portarsi al tiro.

Il risultato è sotto gli occhi di tutti e la perla da tre punti con il Torino ne é la sublimazione: Sala torna a segnare in Serie A dopo cinque stagioni, cinque stagioni in cui gli avevano cambiato ruolo.

No, non pensiamo possa essere un caso…e intanto le presenze stagionali sono già otto, una in più della scorsa annata.

Quindi è proprio il caso di dirlo: bentornato Jacopo!

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