L’allenatore dell’Hellas Verona, prossimo avversario dello Spezia domenica prossima, analizza il momento dei suoi giocatori dopo il pareggio ottenuto in extremis in casa del Genoa
Cerca di vedere il bicchiere mezzo pieno mister Tudor, il quale chiamato a commentare il pirotecnico pareggio del Ferraris ha affermato di essere più contento del punto preso che dei due virtualmente persi.
Di seguito, infatti, le principali dichiarazioni rilasciate a DAZN dal tecnico croato.
LA GARA. «Sono un po’ arrabbiato e un po’ sollevato, anche se alla fine prevale la contentezza di aver quantomeno portato a casa un punto strameritato. Il calcio però è questo, al posto dello 0-3 di Lasagna incassi tre reti e devi rimontare. Abbiamo pagato due disattenzioni e un regalo dell’arbitro che ha riaperto una partita chiusa. Perché dico questo? Perché Dawidowicz sta correndo senza guardare il pallone, non può tagliarsi un braccio o correre con un braccio completamente aderente al corpo. Io impazzisco per queste cose, sono dettagli che cambiano partite e campionati. Il cambio di modulo? Volevo avere freschezza e avere Barak più libero dietro alle due punte».
IL PERIODO. «Nonostante il calendario folle siamo riusciti a fare cinque punti in una settimana, il che non era facile anche per il calcio molto dispendioso che facciamo. I gol subiti negli ultimi minuti? Se vuoi giocare uomo-contro-uomo bisogna stare benissimo, mentre noi dobbiamo crescere molto dal punto di vista fisico. In tal senso approfitteremo delle prossime settimane per lavorare. Ora guardiamo avanti».
I SINGOLI. «Simeone è un giocatore e un ragazzo strepitoso, credo possa arrivare vicino ai venti gol stagionali. Poi insieme a lui ci sono Kalinic, Lasagna e Caprari, giocatori fortissimi e che sono contento di avere. Purtroppo non possono giocare sempre tutti, ma sta a loro mettermi in difficoltà».