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Salva Ferrer: “Il mio futuro? In questo momento sto bene allo Spezia”

L’intervista del difensore aquilotto

Salva Ferrer ha parlato del calcio italiano e della sua esperienza allo Spezia. Queste le sue dichiarazioni a Diario AS:

«Sono molto contento di avere conquistato con lo Spezia i traguardi storici della promozione e salvezza, ora dovremo continuare perché al secondo anno di Serie A può essere più complicato mantenere la categoria. Noi dello Spezia siamo la “piccola” della Liguria, almeno come storia. Partiamo come squadra umile ma in classifica siamo arrivati non lontani da Genoa e Sampdoria.»

Perché scegliesti di fare il salto nella Serie B italiana, un campionato che è conosciuto come molto duro?

«Si era parlato dell’interessamento di alcuni club di prima divisione ma nessuno era disposto a rilevare il mio cartellino. Quando il mio agente mi comunicò che c’era l’opportunità di andare allo Spezia ovviamente ho avuto dei dubbi, soprattutto nei primi momenti, ma alla fine ho scelto di accettare ed è andata bene. Lo Spezia nel 2008 era stato rifondato, come è successo a tanti club in quegli anni, ed è ripartito dalla Serie D con un nuovo proprietario, Gabriele Volpi, che aveva molte possibilità economiche. Poco a poco hanno risalito le categorie e io sono arrivato nel momento migliore per vivere la stagione speciale della promozione in Serie A.»

Conosci bene il calcio italiano, il percorso della Nazionale azzurra agli Europei e il suo ottimo gioco ti hanno sorpreso?

«Per me è stata una sorpresa ma credo si potesse prevedere dal buon livello della Serie A. Il CT Mancini inoltre sta facendo un calcio molto internazionale, con più libertà con la palla e vocazione offensiva. Sì, la Nazionale è stata una sorpresa, ma si poteva già vedere che il calcio italiano in questi anni sta salendo un po’ di livello. Similitudini con la selezione spagnola di Xavi, Iniesta e Silva? Non è proprio la stessa cosa ma il centrocampo Azzurro ha delle caratteristiche precise, con Verratti, Barella e Jorginho, che sono forti ma sono ‘bajitos’. Barella mi è piaciuto molto per quello che ha fatto in campionato. Ciascun reparto della squadra ha i suoi meriti ma penso che il centrocampo sia una delle ragioni per cui l’Italia è arrivata dov’è adesso.»

La mancanza di Spinazzola, nel ruolo di esterno di cui tu conosci bene l’importanza, giocherà a favore della Spagna?

«È un terzino estremo, molto offensivo, anche nella Roma si concentra molto di più sull’attacco che sulla difesa, è un esterno moderno come Hakimi. Spinazzola lo seguo da tempo, è veloce, forte in attacco e quando ha la palla è sempre molto tranquillo. Chiesa ha caratteristiche diverse ma anche lui mi piace molto. Vedremo se la mancanza di Spinazzola inciderà in qualche modo. Sarà una partita molto combattuta, i giocatori italiani sono lottatori, la Spagna dovrà guadagnare la.»

Ti rivedremo in Spagna, magari in un club di prima divisione?

 «Penso sempre alla possibilità di tornare in Spagna ma le cose qui stanno andando così bene che non posso dire quando succederà. Vivo un campionato alla volta, in questo momento sto bene allo Spezia».

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