Il tecnico ha scelto Firenze, ma non c’è accordo sulle cifre per liberarlo. Lo Spezia ha irrigidito la sua posizione. E poi c’è da sciogliere il nodo dello Staff.
Sembrerebbe che sia soltanto una questione economia, sembrerebbe che solo la clausola rescissoria da 1.8 milioni di euro lordi tenga ancora vincolato Vincenzo Italiano allo Spezia.
Il tecnico della promozione e della successiva salvezza in Serie A altrimenti sarebbe già partito con destinazione Firenze.
Una penale che andrebbe pagata proprio dal tecnico per potersi liberare e che avrebbe comunque bisogno dell’avvallo della proprietà dello Spezia, nella fattispecie di Robert Platek.
I vertici spezzini al momento non sono tanto ben disposti nella trattativa, anzi sono piuttosto irrigiditi verso il tecnico che aveva rinnovato il proprio contratto non più tardi dello scorso 2 di giugno e aveva fatto seguire al rinnovo parole importanti di verso tifosi, società e città.
Hanno comunque preso atto della volontà di Italiano di lasciare lo Spezia e accasarsi a Firenze.
LE CIFRE DEL CONTRATTO – Diverse le cifre del contratto. Quello di Italiano con lo Spezia è di 800.000 euro a stagione di parte fissa con un bonus legato ai risultati che lo porterebbe a 1.000.000 di euro. La Fiorentina propone invece 1.250.000 di parte fissa che può arrivare a 1.450.000 compresi i bonus. A questi Commisso aggiunge un ulteriore bonus alla firma pari a 1.000.000 di euro al netto (la cifra della penale insomma). La telefonata di ieri sera tra lo stesso Vincenzo Italiano e l’A.d. dello Spezia Nishant Tella non ha risolto l’empasse e tutto resta ancora bloccato.
LA QUESTIONE DELLO STAFF – Come bloccato resta lo staff di Italiano essendo vincolato anch’esso allo Spezia, ma senza alcuna clausola rescissoria. E anche in questo caso i dirigenti dello Spezia non mostrano segnali distensivi verso la Fiorentina. La situazione è dunque in stallo. Solo una volta sbloccate queste due situazioni lo Spezia, dove dietro le quinte sta già lavorando Pecini, affonderà il colpo per un nuovo allenatore.
