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Leonardo Semplici ha “semplificato” il Cagliari

La squadra sarda è passata dal dogmatico 4-3-3 di Di Francesco al 3-5-2 dell’allenatore toscano che più si adatta alle caratteristiche della squadra. Una rosa che ora lotta per la salvezza, ma che per qualità potrebbe ambire all’Europa League

Al netto della sconfitta patita alla “Sardegna Arena” contro la Juventus di uno scatenato Cristiano Ronaldo è indubbio come la venuta di Semplici sulla panchina del Cagliari abbia radicalmente cambiato la mentalità della squadra sarda e, anche, il suo rendimento in campo rispetto alla precedente gestione Di Francesco. Con l’ex allenatore della Spal in panchina nelle prime tre partite sono arrivati sette punti sui nove messi a disposizione che hanno permesso ai rossoblu di accorciare le distanze dalle formazioni che li precedevano in classifica nella lotta salvezza. I sardi si sono imposti allo “Scida” con il Crotone, alla “Sardegna Arena” con il Bologna e hanno pareggiato in rimonta a “Marassi” contro la Sampdoria in pieno recupero una partita che per occasioni create avrebbero potuto anche vincere.

Non sono questi risultati a sorprendere, bensì i precedenti con l’ex allenatore di Roma e Sassuolo in panchina quando una squadra che può vantare giocatori in rosa del calibro di Cragno, Godin, Rugani, Asamoh, Rog, Duncan, Nandez, Nainggolan, Joao Pedro, Simeone e Pavoletti, senza contare giovani interessanti come Zappa, Sottil, Tripaldelli e Walukiewicz si è trovata in piena zona retrocessione. La qualità della rosa a disposizone farebbe pensare maggiormente a un obbiettivo di piazzamento per l’Europa League.

Gli inizi da allenatore

L’arrivo di Semplici ha invertito nettamente la tendenza. Ex calciatore dilettante di buon livello abbinava lavoro e calcio allo stesso tempo per poi mollare il lavoro alla chiamata del Grosseto. Al termine della carriera inizia ad allenare dai dilettanti partendo dal Sangimignano e ottenendo subito la promozione dall’Eccellenza alla D. Si ripete l’anno sucessivo con il Figline Valdarno. Anzi con il Figline Semplici compie un vero e proprio miracolo sportivo, vincendo tre campionati in quattro anni e portando la squadra dall’Eccellenza fino alla Lega Pro di I Divisione e vincendo la panchina d’argento. Con i gialloazzurri tra i professionisti in attaco può schierare il duo formato da Enrico Chiesa ed Emiliano Frediani che alcuni spezzini ricorderanno alla Fezzanese. Dopo le poco positive di Arezzo e Pisa Semplici si rilancia con un triennio alla Fiorentina Primavera lanciando giocatori come Federico Chiesa, Bernardeschi, Babacar, Piccini, Capezzi, Camporese, Seferovic e Iemmello. In seguito ecco il matrimonio sportivo con la SPAL e in tre stagioni passa dalla Lega Pro alla salvezza in Serie A per due anni di fila con un 13° posto finale alla prima esperienza.

La tattica

In panchina Semplici ha mostrato di essere un allenatore poliedrico che non si fossilizza su un solo modulo, ma lo adatta ai giocatori che ha a disposizione. Questo ha fatto una grande differenza rispetto alla precedente gestione Di Francesco nel Cagliari. Semplici era partito dal 4-3-3 passando poi per il 4-3-1-2, ma negli anni a Ferrara ha utilizzato il 3-5-2 e il 3-4-1-2.

A Cagliari ha infatti imposto una difesa a tre che ha in Godin e Rugani i suoi perni davanti a Cragno. Come terzo centrale viene solitamente preferito Ceppitelli con alternative l’estone Klavan e il giovane polacco Walukiewicz. A centrocampo Semplici, ex mediano da giocatore, piazza davanti alla retroguardia Duncan a fare filtro e assegna il ruolo di mezzali a Nainggolan e Marin. Il rumeno, completamente rivitalizzato rispetto alla gestione Di Francesco, è una sorta di regista decentrato, mentre il belga ex Inter e Roma è l’arma tattica capace con i suoi inserimenti di fare male alle squadre avversarie forte anche di una grande conclusione da fuori area. Sulle corsie esterne solitamente ecco la corsa e la freschezza del giovane Zappa, grande scoperta stagionale del Cagliari, e l’uruguayano Nandez sull’altra corsia. Il primo è più difensivo, il secondo alterna benissimo le due fasi ed è una riscoperta in un ruolo che inizialmente non ricopriva in quanto nasce da mezzala. L’alternativa a Zappa è il greco Lykogiannis che ha buone possibilità di partire titolare contro lo Spezia. In avanti intoccabile Joao Pedro, il capitano giostra più vicino alla porta rispetto alla gestione Di Francesco, mentre è stato rivalutato Pavoletti classico centravanti con un gran colpo di testa utilissimo sui cross dalle corsie. E così Semplici ha “semplificato” il Cagliari.

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