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Atalanta-Spezia, dal 1922 è storia di ex e intrecci di mercato

Tutto inizio con József Violak, ma sono tantissimi gli interecci di mercato e gli ex tra i due club. In ultimo Piccoli e Mattiello. Lo Spezia valorizzò Pessina lanciandolo verso la Serie A

Atalanta e Spezia si affrontano venerdì sera al “Gewiss Stadium” in una partita importantissima per entrambe. La squadra di Gasperini è reduce dalla beffarda sconfitta di ieri sera contro la capolista Inter e ha nel mirino anche il ritorno degli Ottavi di Champions League contro il Real Madrid. Servono punti in campionato alla “Dea” per restare incollata al treno della Champions, ossia dei primi quattro posti.

Per lo Spezia, inutile dirlo, ogni partita è una finale per una squadra che al suo primo anno di Serie A vuole con forza ottenere il traguardo della salvezza. All’andata le Aquile imbrigliarono i nero azzurri e ne usciì uno 0 – 0 per cui Gasperini venne anche eccessivamente criticato. Un punto meritato per le Aquile anche grazie alle super parate di Provedel che venerdì non ci sarà fermato dal Coronavirus.

Storia di intrecci di mercato

AFFARI FATTI E SFUMATI – La storia che lega Atalanta e Spezia è anche quella di molte operazioni di mercato. Basti pensare a quelle di quest’estate con l’arrivo alla corte di Italiano del laterale Mattiello, che finora per via degli infortuni non si è messo in mostra, e del promettentissimo centravanti Piccoli. Oppure quella di affari sfumati come gli interessamenti “invernali” per il difensore Sutalo e l’attaccante olandese Lammers.

LA CONSACRAZIONE DI PESSINA – Tornando indietro sono tanti i giocatori ad avere indossato entrambe le maglie. Ovviamente non si può non citare il giovane Pessina che al “Picco” si consacrò con 38 partite e 2 reti venendo votato miglior giovane della Serie B nella stagione 2017/2018. Tornato a Bergamo, nel giro di due stagioni compreso un passaggio al Verona, diventa titolare inamovibile tanto che lo scorso Gennaio Gasperini lo preferisce al “Papu” Gomez lasciato partire verso Siviglia senza alcun rimpianto.

IL “MINGA” E GLI ALTRI – Vi è poi un centrocampista come Nicola Mingazzini che con lo Spezia dal ’99 al ’03 mise assieme 98 presenze con 1 rete per poi essere ceduto proprio alla “Dea” dove in tre stagioni collezionò altre 75 presenze prima di rifare le valige verso Bologna. Nicola Madonna arrivò dall’Atalanta, con appena sei presenze, e rimase a Spezia a lungo collezionando 83 “caps” e 6 reti. Il portiere Marcello Grassi con nove presenze nel biennio ’68/70 a Bergamo e 38 nel ’70/71 alla Spezia che fece poi ritorno all’Atalanta nel ’72/73. Tra i tanti anche il bomber aquilotto Roffi, 18 reti in 35 partite nel ’67’/’68, che l’estate successiva passò alla Dea dove venne schierato in una sola occasione per poi essere ceduto a fine stagione.

Doppi ex

Anche tanti doppi ex che le due squadre non si sono per forza scambiati in operazioni di mercato. Su tutti Roberto Bordin centrale difensivo da 122 presenze e 5 gol con i bergamaschi e 157 “caps” e 14 reti con la fascia da capitano dello Spezia. E’ il caso anche del difensore Stefano Sottili, solo sei presenze in maglia Atalanta, ma ben 107 con 3 reti quelle con la gloriosa casacca “bianca“. Vi furono anche portieri ad insoddare entrambe le casacche. Ecco quindi lo spezzino DOC Davide Bassi all’Atalanta nel biennio 2015/2017 e allo Spezia nel finale di carriera fino al ritiro nel 2019. Doppio ex anche Federico Pettinà con le sue 20 presenze in un biennio al “Picco”. O ancora il centrocampista Roberto Previtali cresciuto nell’Atalanta fino all’esordio in Prima Squadra e poi arrivato alla Spezia per una stagione con 21 presenze e 1 rete. Il difensore Daniele Cappelli con 118 presenze nell’Atalanta in tre distinti periodi e 19 nello Spezia.

I doppi…doppi ex

Ecco poi i doppi ex di tutti i doppi ex per essere stati sia calciatore che allenatore di entrambe. Tra questi il più recente è mister Fabio Gallo. Per il centrocampista 26 presenze 2 gol nel ’91/92 al “Picco” e 156 presenze e 1 gol con l’Atalanta. Da allenatore poi eccolo guidare Allievi Nazionali e Primavera dei nero azzurri e poi Primavera e Prima Squadra in Serie B delle Aquile.

Storico invece József Violak talentuosissimo ungherese che vestì la maglia dello Spezia dal ’22 al ’24 con 44 presenze e 3 gol (facendo anche l’allenatore) per poi passare alla Juventus e infine chiudere la carriera da calciatore nel ’30/32 a Bergamo con 18 apparizioni. Allenò l’Atalanta dal 1930 al 1933 e ritornò da tecnico allo Spezia nella stagione ’39/’40.

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