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ESCLUSIVA CS, Maggiore ci racconta…Maggiore

Giacomo è il fratello maggiore del capitano dello Spezia Giulio. Lo ha visto crescere dal tifo in Curva Ferrovia alla fascia di capitano in Serie A e oggi ce lo fa scoprire ancora meglio “Quello buono per dove è arrivato è lui, ma a livello tecnico posso ancora insegnargli qualcosa…”

Da quando ne hanno memoria un pallone tra i piedi e il tifo per lo Spezia ad accomunarli fin da bambini, oltre la forte convinzione di potercela fare. E alla fine Giulio ce l’ha fatta davvero, ma anche il fratello maggiore dei Maggiore non era niente male. Ora lui si diverte ancora nei campionati dilettantistici facendo soprattutto il tifo per il fratello.

Io e mio fratello lo Spezia lo abbiamo sempre seguito dalla Curva Ferrovia, insieme, facendo un gran tifo. Ora vederlo in campo, a difendere i colori della nostra città, in Serie A e anche con la fascia di capitano al braccio è un orgoglio e un’emozione ancora…Maggiore

A parlare è Giacomo, il fratello “maggiore” di Giulio Maggiore giovane centrocampista e capitano dello Spezia. Ingegnere di professione, ma anche attaccante talentuoso tanto da essersi meritato il soprannome di “Cigno” per le movenze eleganti in campo. Stagioni in Serie D con la Sarzanese e in Eccellenza con la Fezzanese vincendo il campionato, tanti gol messi a segno e una grande passione: lo Spezia. E chi meglio di lui può raccontare il fratello calciatore passato dai gradoni della “Curva Ferrovia” a difendere i colori della sua città in campo nel massimo torneo italiano? Nessuno abbiamo pensato noi, e quindi sotto con le domande in questo viaggio tra famiglia, calcio, professione e sogni futuri…

Spezia sconfitto dalla Juventus ma un ottima prestazione. Ora la testa al Benevento. Che partita sarà?

La prestazione è stata molto buona fino al primo gol subito. Poi un po’ di stanchezza e la forza degli avversari hanno messo fine alla partita. Con il Benevento sarà una partita molto importante e molto difficile, perché è una squadra tosta compatta che si difende bene e riparte.

Che effetto ti fa vedere tuo fratello capitano dello Spezia in Serie A?

È sicuramente una emozione e un orgoglio, da spezzini e tifosi dello Spezia quali siamo. Poi capitano di una squadra di serie A a 22 anni non è una cosa banale, ma è sicuramente meritata per l’attaccamento che ha sempre dimostrato alla maglia.

Un rendimento veramente importante il suo, non ha sofferto il salto. Te lo aspettavi?

E’ partito un po’ timido, poi ha avuto una crescita esponenziale riuscendo nelle ultime apparizioni a essere continuo nell’arco di tutta la partita e anche determinante anche in fase offensiva.

Al gol di Giulio contro il Milan come hai esultato?

Purtroppo non ho potuto vederla in famiglia per via del Covid: ma l’urlo di gioia forse si è sentito anche a Spezia!

Da spezzino la maglia per tuo fratello, come per Bastoni e Vignali, pesa di più o è uno stimolo a fare meglio e dare l’esempio?

Può essere un peso nei momenti in cui la squadra ha delle difficoltà perché sicuramente loro la maglia la “sentono” ancora di più dei compagni proprio perché sono spezzini, però nei momenti come questo in Seri A è un motivo ulteriore per dare ancora di più gettando il cuore oltre l’ostacolo!

Pensi che essendo spezzino e nello Spezia Giulio possa attirarsi più critiche?

Personalmente non leggo mai commenti su di lui sia che siano positivi che negativi perché potrebbero esserci scritte cose che potrebbero infastidirmi. Giulio è molto amato dai tifosi, poi le critiche ci stanno e bisogna essere intelligenti e saperle accettare.

Come Giulio è cresciuto diventando il Maggiore che tutti conoscono?

Giulio è cresciuto in maniera normale, un ragazzo normale, che andava a scuola, ma ha sempre avuto la passione del calcio. C’è da dire che ha una grande testa sulle spalle e una maturità maggiore, è proprio il caso di dirlo, che lo aiuta molto nel lavoro che fa e gli permette di tenere i piedi ben saldi per terra.

Un campionato importante che ha fatto drizzare le antenne anche a squadre interessate come Roma, Sampdoria e Torino. In città si spera che invece diventi una bandiera dello Spezia. Il tuo pensiero?

Giulio al momento è concentrato al 100% sullo Spezia e, devo essere sincero, mi piacerebbe vederlo capitano dello Spezia e bandiera delle Aquile a vita. Naturalmente è giovane e per la sua carriera potrà capitare che per una sua crescita professionale in futuro possa misurarsi con realtà diverse.

Perno della formazione Under21 dell’Italia, ma le ultime sue ottime prestazioni lo hanno messo nel mirino di Mancini…

La Nazionale Italiana sarebbe un sogno che si realizza e se continua con questa crescita che ha dimostrato in questa stagione penso, e spero, che possa realizzarsi.

Quando parlate di calcio gli dai mai consigli magari su come segnare più reti visto che sei un bomber in categorie varie nei dilettati?

Bè se pensiamo al colpo di testa contro il Parma finito in rete, ma annullato dal VAR li un pochino mi ha assomigliato davvero. Essendo io un attaccante il consiglio che gli ho dato più volte è che quando si trova al limite dell’area provi a calciare verso la porta, in fondo anche una rete sporca per una deviazione è importante. Poi per un centrocampista come lui se riuscisse a incrementare il suo bottino di gol sarebbe il massimo.”

Diciamoci finalmente la verità: chi è quello “buono” dei due?

Per dove è arrivato direi che è lui, anche se a livello tecnico qualcosa da me può ancora imparare… (e ride, Ndr)”

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