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ESCLUSIVA CS, Simone Confalone “l’uomo in maschera” che fece tremare la Juventus

Oggi è allenatore nel Settore Giovanile del Cesena. “Lo Spezia gioca bene, merito di Italiano e dei suoi ragazzi che lo seguono. Avrebbe meritato qualche punto in più in classifica. Nella Serie A attuale stare solo a difenderti in area è una codanna a morte. Se lo Spezia si salvasse anche all’ultima giornata sarebbe come la Champions”

Il telefono squilla, lui risponde. “Sono in sede, sono occupato sentiamoci nel pomeriggio“. Riproviamo poco dopo pranzo e lo raggiungiamo nel suo ufficio nella sede del Cesena di cui è allenatore nel Settore Giovanile con l’annata 2009. Sono giorni frenetici in Romagna per capire cosa si può o non può fare in “Zona Arancione Scuro”.

Quel colpo di testa contro la Juventus in un “Picco” gremito sotto una Curva Ferrovia esaurita in ogni ordine di posto è uno dei miei ricordi più vivi in assoluto della mia carriera di calciatore” è “l’uomo in machera” Simone Confalone all’altro capo del telefono ad affermare questo a poche ore dal match perso dallo Spezia all’Allianz Stadium proprio contro la Juventus. Un match che per un’ora di gioco la squadra di Italiano aveva interpretato meglio rispetto ai nove volte Campioni d’Italia consecutivi.

Era il 27 gennaio di 14 anni fa c’era di mezzo una mascherina. Confalone la indossava per proteggersi il naso che si era rotto due settimane prima in uno scontro di gioco in mediana sul campo del Piacenza. Gorzegno se ne va a sinistra, tocca per Guly Do Prado cross in mezzo e l’uomo in maschera si butta nello spazio, prende il tempo a Balzaretti e incorna alle spalle di Buffon proprio sotto una “Curva Ferrovia” impazzita di goia.

Dal gol al palo che nella trasferta di Torino contro i bianconeri

Dal gol sotto la “Curva Ferrovia” all’impresa di Torino con quel palo clamoroso colpito pochi minuti prima della rete della vittoria di Nicola Padoin, il filo dei ricordi si riavvolge in un attimo. “All’andata nessuno si aspettava uno Spezia così combattivo e molti prima avrebbero firmato per il pareggio. Alla fine al 93° eravamo ancora in vantaggio e poi l’1 – 1 fu un colpo da campione di Nedved: dopo la partita quel pari ci stava strettissimo. Al ritorno ci giocavamo tutta l’annata in una sola partita e con un solo risultato a disposizione. Certo, loro avevano già vinto il campionato, ma in campo c’erano campioni assoluti come Trezeguet e Del Piero o giovani come Giovinco e i giocatori che avevano giocato meno che si volevano mettere in mostra giocandosi la riconferma per il ritorno in Serie A. Hanno dato il massimo in campo, lo posso assicurare. Quel palo preso al 90° lo ricordo benissimo: una beffa non essere riuscito a segnare. Poi per fortuna ci ha pensato Nicola e quella vittoria ci diede una carica incredibile per i Play-Out con l’Hellas.

Spezia una sola stagione, ma fu subito amore

Una sola stagione allo Spezia con 28 presenze e 3 reti, una salvezza storica conquistata subito dopo un ritorno in Serie B atteso più di cinquant’anni. Lui che arrivava dall’Arezzo e proprio l’Arezzo di Antonio Conte condannò alla retrocessione in Serie C1 battendo la Juventus.

Una sola stagione allo Spezia è vero, ma sono rimasto molto legato all’ambiente e alla città. Sono andato via anche per alcune scelte societarie: si cercava di salvare la società. Purtroppo nonostante la cessione non si è riusciti a evitare il fallimento. A me Spezia mi ha dato molto nel bene e nel male. All’attuale società auguro il meglio.

Ecco venendo ai giorni nostri è appena stata disputata proprio Juventus-Spezia a Torino…

Lo Spezia ha fatto un ottimo primo tempo e un anche un buon pezzetto della ripresa mettendo in difficoltà la squadra di Pirlo, però quando la jJuventus cambia ha grossi campioni pronti a entrare dalla panchina e se questi tirano fuori i “loro colpi” puoi aspettarti che segnino in qualsiasi momento. Io li avevo visti all’andata con la partita giocata al “Manuzzi” e già lì le Aquile mi avevano fatto una buona impressione. In generale è uno Spezia che sta facendo bene. Il risultato di Torino li penalizza troppo per quanto hanno fatto in campo. Visti i risultati con Sassuolo, Milan e Parma era in una serie tutto sommato positiva. La prestazione c’è comunque stata.

Archiviata la gara di Torino all’orizzonte si staglia già il match salvezza del “Picco” contro il Benevento. Un Benevento letteralmente crollato in casa contro il Verona

Ad oggi il cammino del Benevento rispecchia le aspettative, però i campani vengono da una serie di prestazioni negative. Un filotto che fa dovrebbe farli preoccupare. Insieme allo Spezia è forse una delle squadre rivelazione del campionato perchè nessuno se lo aspettava così, da neo promossa, mettersi dietro formazioni esperte e blasonate come Parma, Cagliari e Torino però bastano due o tre risultati negativi e sei di nuovo con l’acqua alla gola a lottare per il tuo obbiettivo. Sembra quasi che abbiano ceduto di schianto, però per lo Spezia sarà difficile perchè sono squadre abituate a lottare. Cercano di giocarsela un po’ con tutte. Nella Serie A attuale se pensi solo a difenderti e stare nella tua area farai sempre fatica e quasi sempre uscirai sconfitto. Il discorso vale anche per lo Spezia che gioca un bel calcio e per quello che ha fatto vedere finora ha qualche punto in meno di quelli che avrebbe meritato.

Ecco il bel gioco dello Spezia: molti meriti vanno giustamente a mister Italiano. Al debutto in Serie A ha attirato su di sé l’interesse di alcuni club blasonati. Lei che ne pensa?

Devo dire la verità in Italia siamo molto legati ai risultati, all’estero c’è più programmazione. Da noi si vuole tutto e subito. Bé Italiano ha fatto la gavetta e i suoi campionati se li è vinti sul campo dalla Serie D fino ad approdare in Serie A. Anche la promozione con lo Spezia è arrivata con pieno merito. Ha saputo amministrare il gruppo trasmettendo il suo credo ai giocatori. Adesso in Serie A è tutto molto più difficile, però da parte sua ha i risultati e una squadra che lo segue alla lettera. Lo si denota da come gioca il suo Spezia. In generale se squadre importanti si sono avvicinate è per i risultati che lui ha ottenuto. Forse a Spezia ha un po’ meno pressione rispetto ad altre società.

C’è anche da sottolineare che Italiano guida una squadra creata in appena 35 giorni dal D.g. Meluso e dalla Società

E qui il merito è anche della società e di come ha lavorato quest’estate. Non bisogna mai dimenticarsi che se la arrivasse anche all’ultima partita è quello l’obbiettivo e sarebbe stato centrato. Se ci riuscisse prima tanto di guadagnato, ma va bene anche all’ultimo minuto dell’ultima giornata. La Serie A è un campionato difficilissimo e forse la gente non se ne rende conto. Hai vinto con il Milan? Bene, ma non devi guardare la partita precedente né quella successiva: devi concentrarti solo su quella attuale. Ogni gara e ogni avversario nascondo insidie importanti indipendentemente dalla classifica.

Restando in tema societario dopo l’era Volpi si è aperta quella americana griffata Platek. Lei cosa ne pensa?

Con Volpi avevano lavorato molto bene. Un lavoro nel lungo periodo per centrare nel tempo la Serie A. Gli americani ora vanno fatti lavorare, finchè non li fai lavorare fai fatica a dare un giudizio. Tutti vorrebbero avere un presidente che arriva, fa andare la società in Serie A e magari centra al primo anno la qualificazione alle Coppe europee. Questo non sempre possibile, non accade quasi mai. Si cresce negli anni. La Champions League dello Spezia in questa stagione si chiama salvezza, anche se arrivasse all’ultimo minuto dell’ultima giornata.

 

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