Dopo la convincente prova con il Sassuolo ieri il “passista” brasiliano ha preso per mano lo Spezia nel momento più difficile e lo ha condotto a un pareggio pesantissimo
Può già essere ribattezzo “l’uomo dei momenti difficili” Leo Sena. Dopo tre sconfitte consecutive, rispettivamente all’Olimpico con la Roma, a Napoli e in casa nello scontro salvezza con l’Udinese, mister Italiano gli concede fiducia e lo getta nella mischia da titolare a sorpresa contro il Sassuolo.
Gli fa spazio non nel suo ruolo naturale, ma da mezzala.
Risultato? Tra i migliori in campo ed ecco materializzarsi il ritorno alla vittoria sul difficile terreno del “Mapei Stadium“.
Fuori nuovamente la domenica successiva nella vittoria con il Milan, dentro nel finale a partita già decisa contro la Fiorentina, ma lasciando una buona impressione.
Ieri il passista brasiliano è stato rimandato in campo da Italiano nel momento più difficile dello scontro salvezza con il Parma. Sotto di due gol al “Picco“, dopo una rete appena annullata al VAR a capitan Maggiore, all’intervallo ecco scendere in campo il verdeoro e piazzarsi nella sua posizione più congeniale: quella di metodista davanti alla difesa.
E lì ha preso per mano le Aquile e le ha guidate alla riscossa verso un pareggio di platino. Ritmo compassato, ma efficacissimo con cui ha lasciato sul posto gli avversari facendo cadere pezzo dopo pezzo il fortino eretto davanti alla difesa da D’Aversa. Cambi di gioco millimetrici che hanno aperto le maglie di una retroguardia gialloblu arroccatasi su sé stessa.
Il classe ’95 non è più una scommessa: arrivato quasi come semi sconosciuto dall’Atletico Mineiro, con cui aveva disputato appena tre partite dopo le 111 con il Goias, aveva trovato difficoltà iniziali di adattamento complice una condizioni fisica non al top e un inserimento in gruppo ritardato anche per il rispetto dei protocolli Covid-19.
Laurea da “Volante” alla corte di un maestro del ruolo come Italiano
Ora dopo Sassuolo ecco la riprova contro il Parma: Italiano può contare sul regista brasiliano, o meglio, come amano dire in sudamerica sul “volante” verdeoro.
Definizione da ricercare nella figura mitica di Carlos Volante, eccelso centrocampista argentino distintosi da regista dagli anni ’20 fino alla prima metà degli anni ’40 e che in Italia ha vestito le maglie di Napoli, Livorno e Torino (73 presenze complessive) dopo gli inizi in patria (79 presenze) e il prosieguo di carriera in Francia e poi in Brasile con il Flamengo.
“E’ un sogno di un bambino che si realizza per me essere in Italia. Ringrazio Dio. Força Spezia! Que seja o início de uma linda história” ha dichiarato il 25enne dopo la partita di ieri.
Il N°88 dello Spezia potrebbe quindi, proprio come Carlos Volante, ripercorrerne i passi e affermarsi in Italia dopo gli esordi in patria.
Intanto, con un altro maestro del ruolo come Italiano, Leo Sena può sicuramente crescere ancora e diventare un ottimo interprete di quella rara figura che nel calcio moderno si definisce “regista“. Quei giocatori che, schierati davanti alla difesa, si occupano dell’impostazione della manovra della squadra. Quegli elementi che nel calcio moderno, improntato sempre di più sulla fisicità, hanno dovuto lasciare spazio a mediani più duttili, magari demandando l’impostazione del gioco al centrale difensivo, seppur con aspetti differenti.
La riprova a casa Pirlo: un altro “Maestro” del ruolo
Se non c’è due senza tre martedì lo aspetta la riprova a casa del “Maestro“, quell’Andrea Pirlo Campione del Mondo e uno degli interpreti più fulgidi del ruolo di regista nella storia del calcio moderno e passato.
Lo Spezia lo ha ingaggiato in prestito, finora sette presenze tra campionato e Coppa Italia, ma Meluso si è tenuto il diritto di riscatto. In fondo uno così “risolve problemi” proprio come mister Wolf e riscattarlo potrebbe essere l’ennesimo affare di questo Spezia da Serie A.
