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ESCLUSIVA CS, COTI: “Lo Spezia è lo spezzino: dietro la maglia bianca c’è una storia importante!”

Il “Figlio del Vento” era in campo nell’amichevole del Picco con le Aquile vittoriose per 4 – 1. “Lo Spezia ha dimostrato di poter fare cose incredibile e Italiano si è legato alla città. Buone impressioni dagli americani. Il tifoso spezzino “mi adottò”

Sei stagioni in maglia bianca a correre su e giù a perdifiato per quella fascia che era il suo “territorio di caccia” preferito. Correva così forte e così veloce che il compianto Rino Cappellazzi coniò per lui un soprannome divenuto poi storico: “Il Figlio del Vento“.

160 partite con 20 gol e innumerevoli assist per i compagni, Gianluca Coti è stato uno dei giocatori dello Spezia anni 2000 più amati.

Con mister Mandorlini alla guida della squadra vinse il campionato di Serie C2 nell’annata ’99/00 da imbattuto, nelle stagioni successive sfiorò tantissime volte il salto il Serie B facendo emozionare un’intera città.

Era in campo anche 19 maggio del 2000 quando il suo Spezia, imbattuto in Serie C2, battè per 4 – 1 il Milan neo Campione d’Italia in una storica amichevole in uno stadio “Alberto Picco” gremito in ogni ordine di posto.

E’ stata una giornata storica, il Milan aveva vinto il campionato e noi non avevamo mai perso. Era un’amichevole, ma Mandorlini l’aveva preparata per vincere. Pian piano che ci avvicinavamo alla gara sentivamo che era ben più di un’amichevole. Stavamo pranzando al Jolly Hotel e lì c’era anche il Milan. Pensavamo che sarebbe stata una festa e invece no. L’Hotel a un certo punto era pieno di tifosi e la cosa che mi rimarrà sempre impressa nella mente è che erano venuti lì per noi e non gliene fregava niente di Shevchenko, Rossi, Chamot, Costacurta, Ganz, Leonardo e compagnia. No, loro erano lì per noi, ci acclamavano e ci stavano chiedendo in tutti i modi di vincere quella partita.

Lei che il Milan l’hai battuto che consiglio darebbe allo Spezia attuale per provare a ripetere l’impresa?

Io penso che in campo si va undici contro undici e che il pallone è rotondo. Lo Spezia ha dimostrato che è una squadra non organizzata, ma di più: sabato sera può succedere di tutto. La squadra ha dato dei segnali incredibili, non darei per scontato il risultato. Lo Spezia ha dimostrato che può fare delle cose incredibili e poi giocare al “Picco” è sempre difficile per tutti.

Purtroppo mancherà il solito “ambiente caldo” del Picco a spingerli

Ho visto quello che hanno fatto i tifosi al ritorno dalla vittoria in casa del Sassuolo. Posso dirti che sono momenti che a un giocatore rimangono dentro. E’ successo anche a me. I tifosi saranno pronti prima, durante e dopo a far sentire questo attaccamento alla squadra. L’attaccamento che ha il tifoso spezzino verso la squadra è unico: ho sempre pensato che lo Spezia prima o poi arrivasse a ottenere la Serie B e poi la Serie A. Ora questa va difesa e mantenuta contro tutti per dar loro la possibilità di godersela dal vivo la prossima stagione. Io sono fiero di aver fatto parte della storia dello Spezia. La promozione in Serie A, la vittoria con il Napoli sono cose che nessuno dimenticherà mai e speriamo di aggiungere altri ricordi indelebili al più presto.

Italiano pratica un 4-3-3 con due ali molto offensive, ma che sanno anche ripiegare. Come si sarebbe visto con lui da giocatore?

Io ero un esterno diverso, avevo bisogno di campo per partire. Facendo i dovuti paragoni visto che io giocavao in C e loro giocano in A ero meno bravo tecnicamente, ma avevo più corsa. E poi ora è diverso il modo di giocare, è cambiato un po’ tutto. Magari ai giorni d’oggi mi avrebbero adattato a fare la mezzala piuttosto che l’esterno.

Abbiamo parlato del mister, ecco di Italiano che idea si è fatto?

Italiano ha fatto benissimo, i numeri sono dalla sua parte. Con lui chi merita gioca. Guarda Vignali che è partito come quarto terzino destro e per meriti sta giocando titolare e sta crescendo. Giustamente ora parlano tutti del mister e ne sentiremo ancora più parlare. E’ entrato molto in empatia con la città e con il modo di pensare della gente di Spezia. Spezia non è una piazza facile, ma lui ha creato questo legame. Non va comunque dimenticato anche Guido Angelozzi, anche lui artefice di questo miracolo. Italiano è bravissimo e anche con una squadra con tanti debuttanti non ha pagato lo scotto della prima volta in Serie A, ha costruito un gruppo solido. Dove vanno, vanno per giocare, fare bene e vincere. Un lavoro incredibile. Il rammarico è che la gente non riesca a goderselo.

Lo Spezia ha una forte “impronta spezzina” nella rosa di mister Italiano

Perchè Spezia è una città che vive di calcio. Quando giocavo io venivano a vederci famiglie intere e i ragazzini si appassionavano e iniziavano a giocare a calcio. Ho sempre pensato che a Spezia di calciatori ne sarebbero sempre usciti. Oltre ai Vignali, ai Maggiore e ai Bastoni non bisogna dimenticare giocatori come Mulattieri, Figoli, Ceccaroni e tanti altri tutti spezzini che stanno facendo bene anche in altre squadre. Ho sempre pensato che dallo Spezia potranno “uscire” sempre calciatori, e quello che pensavo si è avverato.

Ieri è stata un’altra giornata storica per lo Spezia con l’acquisizione della Società da parte della famiglia Platek

A pelle mi hanno trasmesso buone sensazioni, poi speriamo che sia così. Se hanno passione hanno trovato la piazza giusta, una piazza che vive di calcio. Dovrebbe essere un connubio importante. In un momento come quello attuale con una pandemia mondiale in atto non è di certo da tutti voler investire, se lo hanno fatto nel calcio penso perchè siano interessati a far crescere la Società. Comunque Spezia è lo spezzino: c’è una storia importante dietro quella maglia bianca: dai Vigili del Fuoco, a quelli che hanno giocato prima di me, a me e a quelli dopo di me. Vivere il calcio a Spezia è una cosa bella, adesso ancora di più.

Chiudiamo con un ricordo spezzino del calciatore Gianluca Coti

Arrivavamo da un momento difficile perchè non stavamo andando bene e al Picco l’avversario era il Varese, c’era un campo impraticabile, ma io mi sentivo bene e lo stadio mi incitava a gran voce. Ad un certo punto mi sono trovato  miracolosamente dentro la porta con lo stadio che mi ha praticamente spinto e ho segnato. Abbiamo vinto 1 – 0, un ricordo incredibile! Invece un giorno a San Terenzo, dove abitavo, mi ritrovo il pianerottolo di casa completamente riempito di fiori. Era il giorno che mia figlia prendeva la Prima Comunione. Lo spezzino è così, se dai tutto ti dà tutto e a me mi avevano praticamente adottato.

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