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Ivan Lombardi: “Mio padre mi ha trasmesso l’amore per lo Spezia”

Torna la rubrica di Calcio Spezia che dà voce ai tifosi delle Aquile, torna “L’Angolo del Tifoso” è per il match tra Torino e Spezia lo fa ospitando Ivan Lombardi

Per chi lo ama e lo ama davvero, il calcio è una questione importante, una passione da non lasciare mai indietro, ma anzi, da trasmettere ai figli. E’ il lato più bello di questo sport, che troppe volte viene interpretato in tutte le maniere possibili tranne che sotto il punto di ciò che è: un gioco. Il gioco più bello del mondo. Succede anche per la fede, quella calcistica. La passione per le aquile di Ivan Lombardi, infatti, è stata tramandata dal padre Massimo, noto avvocato spezzino e addetto stampa del gruppo “Orgoglio Spezzino”. Una passione nata tra le mura di casa, dove spesso papà Massimo ha raccontato al piccolo Ivan le gesta dei campioni del passato. Una passione poi coltivata sui gradoni della curva Ferrovia dove Ivan è cresciuto con lo Spezia nel cuore.

Come nasce la tua passione per lo Spezia?

“La passione per la maglia bianca mi è stata trasmessa da mio padre. Sin dalla più tenera età sono stato circondato da sciarpe, cappelli e “vessilli” bianconeri. Mi ha raccontato numerosi aneddoti riguardanti gli aquilotti (dentro e fuori dal campo) ed io non ho potuto non innamorarmene. Si può dire che la mia passione per lo Spezia sia cresciuta con me. Non saprei raccontare un momento preciso in cui mi sono innamorato della squadra della nostra città, dal momento che è stato un processo graduale e direttamente proporzionale con la mia crescita. Da quando ho ricordi sono sugli spalti a sostenere le aquile e, devo ammetterlo, la Curva Ferrovia mi manca terribilmente. Per il momento tuttavia dobbiamo ancora pazientare per tornare a sostenere la squadra da bordo campo”.

Che ricordi hai della tua prima volta al Picco?

“La mia prima volta allo Stadio fu uno Spezia-Varese ma ricordo poco di quel giorno, dal momento che quando varcai i tornelli del Picco avevo all’incirca cinque anni. Come ho già detto prima, da quando ho ricordi seguo lo Spezia dai gradoni della Curva (i seggiolini li hanno aggiunti molto dopo) e la passione per la squadra è cresciuta con me. Inizialmente capivo poco o nulla di quel gioco in cui 22 uomini correvano per il campo inseguendo un pallone. Ricordo il mio stupore di bambino nel vedere tutte quelle persone esultare quando la palla entrava in porta. Da bambino allo Stadio giocavo con le lattine di coca cola a calcio come fosse un pallone assieme ad alcuni amici, senza seguire la partita. Quel muro bianco tuttavia mi impressionava e l’esultanza ai gol era un momento di tripudio corale in cui il popolo spezzino si univa in un unico abbraccio ebbro di gioia. Crescendo (e iniziando a capire cosa fosse il calcio e perché tutte quelle persone seguivano col fiato sospeso ciò che avveniva all’ interno del triangolo verde) sono diventato anch’ io un piccolo tassello in quel meraviglioso mosaico di maglie bianche e nere della Curva e da lì non sono più andato via”.

Il tuo calciatore preferito e perché?

“È difficile rispondere a questa domanda essendo affezionato a molti dei giocatori della nostra rosa. I tre spezzini prodotto del nostro vivaio sono dei tifosi in campo ed é un orgoglio vederli calpestare l’erba degli stadi più importanti d’Italia con la nostra casacca addosso. Dovendone scegliere uno su tutti probabilmente farei il nome di Matteo Ricci perché a mio avviso è insostituibile in regia (nonostante Lucien ha dato risposte positive quando è stato chiamato in causa). È un centrocampista completo e molto bravo tecnicamente. Ha “le chiavi” del nostro centrocampo da anni e sono molto contento che si stia confermando all’altezza delle aspettative anche in massima serie. Tuttavia devo ammettere di avere un debole anche per Nzola che sta facendo cose straordinarie ed è ormai noto in tutta Italia per il suo strapotere fisico e la sua facilità di trovare la porta. Spero possano restare a lungo in riva al Golfo dei poeti”

Dopo due vittorie importanti conquistate contro Napoli e Sampdoria, le aquile sono attese nella difficile trasferta di Torino contro il Torino. Che sensazioni hai?

“Ho sensazioni positive e piena fiducia in questo magnifico gruppo. Sarà una trasferta molto complicata perché entrambe le compagini hanno necessità di far punti. Sono convinto che andremo a Torino a giocarcela. Per quanto firmerei per un pareggio – che manterrebbe il Torino a debita distanza – so bene che il nostro mister non vorrà accontentarsi. Sarà uno scontro salvezza emozionante”.

Mister Italiano ha dichiarato che se lo Spezia si salva è pronto a camminare fino a Portovenere. Tu invece che fioretto farai?

“A questo ancora non avevo pensato. Posso tuttavia prometterti che in caso di salvezza farò anch’io un pellegrinaggio. Raggiungerò l’Alberto Picco – il nostro “luogo sacro” – partendo da casa mia (ai Prati di Vezzano). Credo che possa essere la meta ideale per un fioretto di questa natura”.

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